Amazon apre le porte: ecco il mondo proibito dell'e-commerce

Amazon apre le porte: ecco il mondo proibito dell'e-commerce
di Andrea Andrei
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Martedì 26 Maggio 2015, 13:54 - Ultimo aggiornamento: 13:55
Chi non ha mai acquistato qualcosa in Rete? Chi non l'ha mai fatto tramite una delle piattaforme più famose del web, Amazon? Probabilmente pochi. Ma ancora meno sono coloro che fino a oggi potevano dire di sapere da dove provenissero gli oggetti acquistati dal sito di Jeff Bezos.



I magazzini di Amazon sono, nell'immaginario collettivo, paragonabili alla mitica "Fabbrica di cioccolato" di cui raccontava, in un suo famoso romanzo, lo scrittore britannico Roald Dahl: un luogo tanto immenso quanto misterioso e inaccessibile. Bene, oggi visitare quel mondo è molto più semplice che trovare un biglietto d'oro in una tavoletta di cacao. Perché basta andare sul sito http://amazontours.it per prenotare, in pochi clic, un vero tour guidato all'interno di quello che potrebbe essere definito come un monumento all'era digitale. Registrandosi al sito e scegliendo fra i vari giorni e orari disponibili (la prima data è il 18 giugno), si potrà avere accesso al centro di distribuzione del colosso dell'e-commerce. Un'iniziativa che vale tanto per i magazzini italiani di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza (inaugurati il 2 maggio 2014) quanto per gli altri centri, dislocati in tutta Europa.



Mitologia a parte, dietro alla decisione di Amazon di aprire le porte al proprio mondo fatto di migliaia di scatoloni e di imponenti macchinari, potrebbe esserci una ragione di immagine ben precisa. Si è parlato molto, in passato, delle condizioni di lavoro dei dipendenti dei centri di distribuzione di Amazon. Una sorta di scandalo scoppiato a seguito delle denunce di alcuni operai, che accusavano l'azienda di Jeff Bezos di sfruttarli e maltrattarli. In particolare, suscitò scalpore il caso di Amazon Germania, che fu accusata di aver "arruolato" delle guardie neonaziste per controllare e intimidire i dipendenti stranieri.



Anche se quelle accuse poi non sono mai state del tutto confermate, oggi Amazon dimostra di voler una volta per tutte fare chiarezza e mostrare con trasparenza come si lavora all'interno di un suo centro di distribuzione.



«Vogliamo offrire l’opportunità a tutti di scoprire cosa accade dopo aver cliccato "Acquista" sul sito Amazon.it», ha spiegato Tareq Rajjal, Amministratore Delegato di Amazon Italia Logistica, «Poter vedere da vicino il modo in cui i nostri addetti spediscono decine di milioni di pacchi ogni anno suscita molta curiosità. Siamo molto orgogliosi dell’impegno che ognuno dei nostri 600 dipendenti mette nel servire i clienti all’interno dei nostri magazzini e permettere ai visitatori di osservare la nostra attività da vicino è il modo migliore per riconoscere i loro risultati».



I tour si svolgeranno ogni terzo giovedì del mese e saranno aperti a tutti i clienti con età superiore ai sei anni. Ogni tour avrà la durata di circa un’ora e il numero massimo di partecipanti sarà di 30 persone alla volta.



Tanto per dare un'idea delle capacità del centro, Amazon fa sapere che nella sede di Castel San Giovanni, «nella giornata di picco degli ordini registrata lunedì 15 dicembre 2014, è stata gestita la spedizione di oltre 249.137 unità in Italia e in oltre 50 diversi paesi esteri. Sono stati così evasi 396.261 ordini di clienti, al ritmo di oltre 4 al secondo».



Una bella opportunità per chi ha la curiosità di scoprire "dall'interno" il mondo poco conosciuto dell'e-commerce. Sempre che poi la visita non abbia risvolti inquietanti come nel romanzo di Dahl. Ma quella è solo letteratura. Questo, invece, è business.