«Vietato lanciare in aria palloncini»
Il Comune “protegge” le tartarughe

«Vietato lanciare in aria palloncini» Il Comune “protegge” le tartarughe
di Lucia J. IAIA
3 Minuti di Lettura
Domenica 20 Agosto 2017, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 18:55
È guerra ai palloncini. «Però - assicura il primo cittadino - è per una giusta causa». Qualche giorno dopo la bella sorpresa di una covata di uova di tartaruga marina nei pressi di Campomarino, arriva una ordinanza che fa discutere ed incuriosisce allo stesso tempo.
Per tutelare e salvaguardare gli abitanti del mare è vietato lanciare palloncini in aria. La notizia è stata lanciata sui social network direttamente dal profilo del sindaco di Maruggio Alfredo Longo attraverso un video in cui spiega l’obiettivo dell’ordinanza.
Da uno studio effettuato a livello internazionale, risulta che i frammenti di palloncini e i nastri colorati che li trattengono, sono uno dei rifiuti più frequenti ritrovati nei mari italiani. E proprio a causa dell’inquinamento e del pericolo che i palloncini pongono alla vita degli animali marini, arriva l’insolito divieto.
«Questo perché – si legge nell’ordinanza – il palloncino lacerato che galleggia in mare assume la stessa forma e sembianza di una medusa o di un calamaro e questi ultimi rappresentano i cibi preferiti delle tartarughe marine. Infatti, a seguito di numerose indagini autoptiche è emerso che vi è una lunga lista di organismi nel cui stomaco sono stati trovati i palloncini: tartarughe, delfini, capodogli etc».
«Potrà sembrare un piccolo gesto ma sicuramente con un enorme valore - chiarisce il sindaco Longo -. Non c’è nessun Comune in Italia che abbia mai fatto una ordinanza di questo tipo e speriamo di essere da esempio per qualcuno. Sono davvero tante le segnalazioni di tartarughe morte lungo le nostre coste. Molte di esse muoiono a causa di ciò che ingeriscono, nella maggior parte dei casi plastica. Che senso ha lanciare, buttare un palloncino in aria che dovrebbe essere sinonimo di gioia e felicità per un bambino, e non di morte per un altro essere vivente? Così, abbiamo pensato di compiere un atto di tutela e amore nei confronti degli animali marini».
L’ordinanza parla chiaro e vieta l’utilizzo dei nastri colorati e palloncini in gomma o materiale similare e riempiti con gas più leggeri dell’aria senza qualsiasi apposizione di un oggetto di peso sufficiente per contrastare la capacità di sollevamento. Un contrappeso necessario ad evitare che i palloncini sollevati in aria ricadano poi sulla superficie marina, diventando un rifiuto che può essere ingerito dagli animali marini, causandone la morte.
 
Dalla teoria alla pratica, si è passati molto presto.
Già nel giorno successivo all’ordinanza, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna dell’alto mare, il tradizionale lancio dei palloncini in aria non è avvenuto. Quest’anno c’è stato un cambio di rotta, i palloncini sono stati gonfiati ad aria e fatti sventolare grazie ad una cannuccia all’estremità.
«Nessun problema per chi vende, in maniera del tutto legittima, questi strumenti di felicità per i bambini che deve avere solo una piccola accortezza – dice il sindaco - ossia la presenza di un contrappeso che impedisca al palloncino di prendere il volo».
Naturalmente, se l’ordinanza del sindaco non dovesse essere rispettata, sono previste delle multe da 50 ad 500 euro. E se qualcuno teme che si possa trattare di una decisione impopolare, Longo non ha dubbi. «Credo sia fondamentale tutelare il mare ed i suoi abitanti. D’altra parte, non abbiamo tolto nulla ai bambini che potranno continuare a giocare con i loro palloncini, senza però lasciarli andare via nel cielo. Forse potrebbero risentirsi gli organizzatori di matrimoni o feste ma a loro dico che è indispensabile rispettare l’ambiente, per il bene di tutti. Anzi, invito altri colleghi sindaci ad adottare lo stesso tipo di ordinanza».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA