Venerdì l’ultimo ammaina bandiera per nave “Aliseo”

Venerdì l’ultimo ammaina bandiera per nave “Aliseo”
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Martedì 5 Settembre 2017, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 12:39
Venerdì 8 settembre, alle 19.35 presso la Stazione Navale Mar Grande, a Chiapparo, a Taranto si svolgerà, dopo 35 anni di attività al servizio delle istituzioni e della collettività, la cerimonia dell’ultimo ammaina bandiera della fregata lanciamissili “Aliseo” (F574) della Marina Militare al termine della propria vita operativa.
Dal giorno della consegna ha percorso oltre 600.000 miglia nautiche (che corrispondono a circa 28 volte la lunghezza dell’equatore) ed ha visitato 70 porti diversi, di cui 48 stranieri, in tre continenti.
Con la cancellazione dai ruoli del naviglio militare della fregata Aliseo, continua il processo di adeguamento della flotta della Marina Militare.
Infatti è in atto da tempo un piano che ha visto le dismissioni, per usura e vetustà, di importanti Unità Navali quali la fregata Maestrale, le corvette Minerva, Sibilla, Danaide, Urania, i pattugliatori d’altura Granatiere e Artigliere e i cacciamine Lerici e Sapri.
La bandiera di combattimento della fregata Aliseo sarà consegnata, durante la cerimonia, al Capo di Stato Maggiore della Marina, per essere conservata a Roma nel museo Sacrario delle bandiere delle Forze Armate, all’interno dell’Altare della Patria. 
Una “carriera” lunga che si conclude a esatti 34 anni dalla consegna della nave. L’Unità Navale Aliseo, infatti, impostata il 26 maggio 1981 nei Cantieri Navali Riuniti di Riva Trigoso, varata il 29 Ottobre 1982, fu consegnata il 7 settembre 1983. Unità Navale della classe “Venti”, è la terza unità a portare il nome “Aliseo”. Prima di lei il rimorchiatore-vedetta (ex mercantile brasiliano “Voador”) Aliseo (1916-1920) e l’Avviso Scorta (torpediniera) Aliseo della classe Orsa 2^ serie (1943-1949).
La storia ci racconta che nel lontano 9 settembre 1943 la torpediniera Aliseo, al comando del capitano di fregata Carlo Fecia di Cossato, affrontò 7 unità piccole germaniche (2 cacciasommergibili e cinque motozattere) fuggite dal porto di Bastia nelle prime ore della mattina, affondandole tutte nonostante la loro reazione. Dopo il combattimento il comandante Di Cossato recuperò i naufraghi tedeschi portandoli in salvo a Portoferraio.
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