Il cancello cadde e uccise il parlamentare: condannati ditta e installatore

Il cancello cadde e uccise il parlamentare: condannati ditta e installatore
di Lino CAMPICELLI
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Giovedì 27 Ottobre 2016, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 13:51
Due condanne e provvisionale per un totale da 150mila euro, in aggiunta al risarcimento che dovrà essere stabilito attraverso un giudizio civile.
È la decisione adottata ieri dal tribunale in composizione monocratica (giudice dottoressa Elvia Di Roma) che ha definito il processo per la morte dell’onorevole Pietro Franzoso, il parlamentare del PdL deceduto il 4 novembre del 2011. Il decesso avvenne per una serie di complicazioni successive all’incidente subìto da Franzoso nella sua azienda di famiglia nel settembre precedente, allorchè fu travolto da un pesante cancello.
La famiglia della vittima si era costituita parte civile attraverso l’avvocato Angelo Masini, che aveva chiesto un risarcimento di 10 milioni di euro.
 
Le condanne disposte dal giudice hanno riguardato la posizione di Ottaviano La Porta, manduriano di 40 anni, e di Francesco De Noia, tarantino di 59, entrambi residenti a Torricella, rispettivamente fornitore e installatore del cancello. La Porta è stato condannato a 2 anni; De Noia a 16 mesi, pena sospesa.
A suo tempo, la procura aveva definito l’inchiesta, avviata sulla base delle indagini dei carabinieri e dell’Ispettorato del Lavoro, che su quell’incidente avevano effettuato verifiche mirate per capire come e perchè quell’enorme e pesante cancello si fosse sganciato dalla «guida» e fosse piombato addosso al parlamentare. Secondo l’accusa, quel cancello non era dotato del «fermo di fine corsa» e aveva provocato la tragedia. L’incidente era avvenuto il 6 settembre 2011, intorno alle 9,30, allorchè il deputato del Pdl si era recato, come sua abitudine, nell’azienda di famiglia, la «Iris», di cui è titolare la moglie, nella zona industriale di Torricella, a poca distanza dalla sua abitazione. Giunto all’ingresso della fabbrica, Franzoso si stava accingendo ad aprire manualmente il cancello scorrevole che, uscito dai binari, lo aveva travolto procurandogli gravi ferite e schiacciandogli il torace. Trasportato d’urgenza nell’ospedale Santissima Annunziata dai sanitari del “118”, grazie alla segnalazione di un operaio (l’unico che avrebbe assistito da lontano alla scena), il deputato era stato subito ricoverato nel reparto di radiologia e poco prima dell’una era stato trasferito in Rianimazione. La rottura delle costole aveva causato un emo-pneumotorace, provocando quindi la presenza di aria e sangue in polmoni e pleure.

Al suo arrivo in ospedale, Franzoso era stato intubato sotto sedazione poiché soggetto ad un’insufficienza respiratoria acuta ed era stato sottoposto a drenaggio dei liquidi di derivazione polmonare. Il tutto era stato effettuato sotto continuo e attento controllo radiologico dall’equipe mista di chirurghi, radiologi e rianimatori del “Santissima Annunziata”. Tutte le cure necessarie di cui Franzoso aveva avuto bisogno erano state praticate. Successivamente, Franzoso era stato trasferito nell’ospedale San Paolo di Bari in cui, il 6 novembre 2011, era deceduto. In precedenza, il deputato jonico era stato colpito da setticemia: un'infezione del sangue spesso associata a gravi condizioni. Seppur immediatamente individuata e valutata dai sanitari baresi, l'infezione era peggiorata molto rapidamente nonostante la funzione di un medicinale utilizzato per arginarla.
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