Torre Colimena, frattura nel litorale e rischio crollo

Torre Colimena, frattura nel litorale e rischio crollo
di Nazareno DINOI
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Sabato 28 Gennaio 2023, 09:02

Una profonda frattura nel terreno mette in pericolo un tratto di costa di Torre Colimena, a marina di Manduria, nel tratto che delimita il canale artificiale che s'immette nel bacino adibito a porticciolo di piccole imbarcazioni. Lo squarcio lungo una decina di metri e largo all'incirca mezzo metro, spinge verso il mare il costone di roccia che ha già deformato la parete di tufi messi a rinforzo che rischiano di crollare da un momento all'altro.

Ieri mattina la spaccatura si era allargata già di una ventina di centimetri rispetto al pomeriggio di venerdì quando con un cupo rimbombo l'asfalto si è aperto in due formando un crepaccio proprio nella zona adibita a parcheggio auto a pagamento.

A dare l'allarme ai vigili del fuoco e alla Capitaneria di Porto, è stato il presidente della Lega Navale di Torre Colimena, Jonathan Tieni che con la sua associazione è titolare della concessione della caletta e di un tratto di canale navigabile da piccole imbarcazioni.

Il rischio

Il crollo della porzione di costa interessata farebbe franare tonnellate di terra e roccia che impedirebbero il passaggio delle circa quaranta imbarcazioni ricoverate nella parte più a monte che resterebbero così bloccate. L'azione erosiva dei flutti e l'infiltrazione della pioggia nel sottosuolo, potrebbero allungare la frattura e minacciare le numerose attività commerciali e di ristorazione che si trovano su quello stesso lato di costa. L'altro ieri pomeriggio i vigili del fuoco hanno delimitato provvisoriamente la zona con il nastro rosso mentre in serata il personale dell'ufficio manutenzione del comune di Manduria, su indicazione della polizia municipale, ha perimetrato con le transenne l'area interdetta.

La Capitaneria di porto del distaccamento di Campomarino ha interdetto la navigazione del canale non permettendo quindi alle barche di liberarsi restando bloccate. A preoccuparsi di una possibile evoluzione peggiorativa dello squarcio è sempre il presidente della Lega, Tieni, che per tutta la giornata di ieri è rimasto sul posto per monitorizzare la frana. È stato lui a documentare l'allargamento della frattura e la pericolosa deformazione della parete di tufi e cemento armato, realizzata anni fa per rinforzare gli argini. «Se non si interviene subito qui crolla tutto» - avverte Tieni preoccupato anche delle pastoie burocratiche che si duplicano quando le responsabilità si possono rimbalzare da un ente all'altro. «Qui le competenze sono del Comune di Manduria ma anche della Guardia Costiera, della Provincia e dell'Arneo» - ricorda il presidente della Lega Navale che spiega così il motivo delle sue paure. Il canale interessato dal possibile crollo del costone di roccia e del tratto di strada soprastante, è proprio quello che collega il mare con il bacino di Arneo dove è previsto lo scarico complementare del costruendo depuratore di Manduria e Sava. Che per nessun motivo, in futuro, dovrà essere occluso dovendo avere necessariamente uno sbocco d'emergenza per scaricare i reflui in mare aperto. Un motivo in più per rivedere i progetti dell'opera in costruzione.

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