Maglia nera per il verde: Taranto ultima in Italia

Maglia nera per il verde: Taranto ultima in Italia
di Alessandra MACCHITELLA
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Giovedì 26 Maggio 2016, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 17:14
Città verdi d’Italia, a Taranto spetta la maglia nera. A rivelarlo è lo studio dell’Istat basato sui dati del 2014 che mostra un’Italia divisa in due, con un Nord più verde e un Sud con primati non meritori. In particolare il capoluogo jonico è all’ultimo posto, ben al di sotto del limite di legge di 9 metri quadrati di verde urbano ad abitante. Un podio grigio condiviso con Bari e Genova. 
 

I dati - Taranto in fondo alla classifica stilata dall’Istat con il capoluogo regionale Bari e Genova. Sotto il limite sono quasi tutti i capoluoghi di provincia di Puglia e Sicilia, ad alzare la media del Mezzogiorno sono le città lucane, Potenza e Matera. Trento è la città più green d’Italia, con 401,5 metri quadrati di verde per abitante. Le città sopra i valori medi per verde urbano, aree protette e terreni agricoli sono Pavia, Lodi, Cremona e la vicina Matera, capitale della cultura. Non solo l’inquinamento, dunque, ma anche pochi angoli per respirare: ogni tarantino secondo le ultime statistiche avrebbe a disposizione meno di 9 metri quadrati di verde urbano.

Gli ambientalisti - «È la conferma di ciò che denunciamo da tanti anni – commenta così la notizia Lunetta Franco, presidente di Legambiente Taranto - abbiamo pochi spazi verdi e quello che c’è è manutenuto in modo scorretto, è un dato oggettivo». Il presidente dell’associazione ambientalista dichiara di aver inoltrato innumerevoli segnalazioni al comune di Taranto, all’assessorato all’ambiente e alla polizia municipale: «Perché purtroppo assistiamo a pratiche inadeguate di gestione del verde pubblico. Qualche cittadino si lamenta del verde che sporca o che copre un’insegna ma si tratta di una minoranza, i tarantini devono ricordare che gli alberi sono importanti non solo perché producono ossigeno, ma le loro chiome intercettano le polveri sottili dannose per la salute. Tutti i cittadini dovrebbero fare una battaglia per il verde, per incrementarlo e curarlo in modo adeguato. La sensibilità sul tema sta crescendo, ci arrivano sempre più segnalazioni, molte nostre denunce partono da questo». Lunetta Franco fa un appello: «Bisogna incrementare il verde pubblico nella città e mantenere correttamente il patrimonio esistente, gli spazi verdi sono anche di socialità. Nella zona di viale del Tramonto, ad esempio, erano stati piantonati 60 arbusti, adesso ce ne sono meno. Bisogna pensare alla manutenzione dell’area altrimenti non cresceranno mai. Avevamo chiesto di falciare l’erba che soffocava le piantine più piccole, ma è stato fatto con ritardo. La scarsa cura porta alla vanificazione di una parte dell’opera compiuta in autunno. Non nego ci sia un piccolo sforzo nell’incrementare le aree verdi ma non ci siamo nel lato della manutenzione». La notizia della maglia nera non giunge inaspettata per il presidente Lunetta Franco che conclude: «Non mi sorprende, ogni volta che è pubblicata un’indagine, la situazione è messa in risalto, è un dato di realtà. Ci vorrebbe uno sforzo straordinario, è una delle questioni che dovrebbero essere affrontate nel contratto di sviluppo perché un’inversione di tendenza di questa città anche dal punto di vista del verde sarebbe un segnale importante di lotta all’inquinamento».

La risposta del Comune - «Maglia nera per Taranto? Ne prendo atto». L’assessore comunale all’ambiente Vincenza Vozza si dichiara sorpresa dal risultato negativo emerso dalle indagini Istat. «L’amministrazione comunale – afferma l’assessore – in questi anni ha compiuto grandi sforzi per il verde. Probabilmente è mancata l’informazione su ciò che abbiamo realizzato, 5 anni fa nel Parco del Mirto, nell'ultimo anno in via lago di Lugano, in via Attica, Parco Robinson a Paolo VI. Negli ultimi due anni abbiamo piantato 800 alberi, inoltre stiamo provvedendo al piano antincendio e alla riqualificazione dell’oasi della Palude la Vela. Abbiamo creato una zona verde in via Ancona, incontrato il comitato dei residenti e con Legambiente abbiamo piantumato alberi in viale del Tramonto». Secondo l’assessore Vozza probabilmente gli sforzi compiuti dall’amministrazione comunale non sono stati riconosciuti a livello nazionale: «L’amministrazione sta facendo il suo dovere per far godere a pieno ai cittadini delle proprie bellezze». A tal proposito Vincenza Vozza ricorda che assessorato e giunta hanno proposto la delibera “Adotta il verde”. L’amministrazione comunale attraverso l’iniziativa vuole promuovere la partecipazione attiva dei cittadini ed enti senza scopo di lucro alla tutela e al miglioramento del verde pubblico, concedendo spazi verdi pubblici e alberature presenti sul territorio comunale. «Gli obiettivi principali che si intendono raggiungere – si legge nella delibera – sono quelli di promuovere e garantire la cura costante del verde pubblico, la valorizzazione delle aree verdi di competenza comunale e di far acquisire la consapevolezza che il verde pubblico è un bene di tutti. Le aree oggetto di affidamento manterranno la funzione a uso pubblico». Possono chiedere l’adozione i cittadini, gli enti senza scopo di lucro e gli enti pubblici tramite una richiesta presentata alla direzione ambiente. L’adozione potrà avere la durata di un anno ed è rinnovabile.

Le reazioni - A proposito dell’ultimo posto di Taranto la deputata tarantina Vincenza Labriola afferma che questo «divario enorme» rispetto ad altre cittù «deve impegnare gli amministratori tarantini nella valorizzazione degli spazi esistenti e nell’implementazione delle aree verdi. Il grigiore di Taranto, che potrebbe essere definitivamente sconfitto con il superamento dell’Ilva, sia nel frattempo combattuto con scelte di buon senso». E ricorda «la grande opportunità data dai sistemi di copertura dei tetti a verde, prevista dalla legge di Stabilità 2016».
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