Il turismo la partita decisiva ​per il vero rilancio della città

Il turismo la partita decisiva per il vero rilancio della città
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Mercoledì 24 Maggio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 21:34
Se ne parla da decenni, obiettivamente senza risultati concreti. Forse solo adesso, però, il tentativo di declinare Taranto in chiave turistica comincia ad attecchire. E, di conseguenza, il turismo diventa uno dei punti chiave per il rilancio della città ed uno dei temi più dibattuti nel corso di questa campagna elettorale.
Taranto città turistica è da troppo tempo uno slogan privo di significato. Non c’è un politico, un amministratore, un capocondomino che non indichi lo sviluppo turistico come la carta da giocare per dare al territorio una prospettiva sua da sempre eppure mai percorsa. Parole tante, appunto, passi concreti quasi zero. Per incapacità, molto per difficoltà oggettive, un po’ per pigrizia ed insipienza, sta di fatto che non c’è mai stato un vero piano per sviluppare una delle vocazioni natutali di questo territorio, così dotato dal punto di vista paesaggistico e naturale eppure mai valorizzato secondo potenzialità indiscutibili, ancorché inesplorate.
Ecco perché era doveroso chiedere ai candidati cosa pensino al riguardo, come ritengono sia possibile sfruttare questa chance per la ripresa economica di una città addormentatasi oltre cinquant’anni fa sul sogno del boom industriale e poi risvegliatasi nell’incubo di non avere alternative ad una grande fabbrica in crisi e, soprattutto, nociva per la salute.
Le risposte hanno toccato elementi più o meno comuni. Intanto il mare, evidentemente, così presente e generoso. Quindi il porto, la costa, ma anche la Città vecchia, il patrimonio archeologico, il MarTa, i tanti punti sicuramente attrattivi ma mai adeguatamente sfruttati.
 
Indubbiamente il capitolo mare è, però, quello principale, sul quale si gioca la partita del rilancio di Taranto in chiave turistica. Mare, però, che deve necessariamente abbinarsi ad un’idea di città diversa da quella diffusa in tutti questi anni, una specie di ghetto aggrappato alle ciminiere, assai poco invitante, ancora meno ospitale.
Qualcosa sembra stia cominciando a cambiare, almeno a giudicare dal primo attracco di una nave da crociera nel porto. Non un episodio ma una sosta fissa per tutta l’estate, una sorta di test per valutare le reali possibilità di trasformare Taranto da scalo merci in città da visitare.
Il primo esame è stato superato brillantemente, pare. Turisti stranieri felici, operatori soddisfatti, tarantini bendisposti, magari grazie a qualche aiutino. Un segnale positivo ma tutt’altro che affidabile, in ogni caso un’esperienza da consolidare attraverso una crescita che deve essere collettiva e stabile, anche nei modi, nei toni, nel senso civico che non può trasparire una tantum, come la pulizia nelle vie principali, per poi scomparire di colpo, immediatamente, nemmeno il tempo che la nave della Thomson levi l’ancora per raggiungere altre destinazioni.
Altro aspetto emerso dalle risposte dei candidati sindaco è relativo alla volontà di favorire e diffondere l’uso delle bici. C’è chi ha parlato anche di cicloturismo, attività che sarebbe da un lato agevolata da una conformazione geomorfologica assolutamente ideale; e da un altro, invece, vistosamente osteggiata, perché ci vuole poco per rendersi conto della assoluta inadeguatezza delle arterie stradali.
Idee, appunto, di non facile realizzazione delle quali tuttavia tutti i candidati parlano con convinzione, come è del resto naturale che sia durante una campagna elettorale. Quello che più conta, però, al di là delle proposte, dei progetti e delle intuizioni, è rendersi realmente conto della necessità di delineare uno sviluppo alternativo per Taranto, puntando appunto sul turismo. Non si tratta più di sfornare slogan e frasi a effetto ma di mettersi d’impegno per riuscire in un intento dalla riuscita del quale dipendono effettivamente le sorti future dei tarantini, delle generazioni che verranno ma anche di quelle che sono già venute e non sanno dove trovare le risorse per andare avanti.
Ed è così che il turismo, per tanti anni parola priva di significato, diventa appuntamento decisivo per Taranto.
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