Musei, un emendamento per salvare i direttori

Musei, un emendamento per salvare i direttori
di Francesca RANA
2 Minuti di Lettura
Domenica 28 Maggio 2017, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 18:10
Un emendamento al disegno di legge sulle disposizioni finanziarie urgenti potrebbe neutralizzare la sentenza 6170 del Tribunale amministrativo regionale del Lazio sull’annullamento del decreto ministeriale di nomina di 5 direttori di musei ad autonomia speciale, Eva Degl’Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto inclusa.
L’altro ieri notte, a tarda ora, in V Commissione sul “Bilancio permanente, tesoro e programmazione”, alla Camera dei Deputati, Mauro Guerra, relatore incaricato di preparare il testo destinato alla conversione in legge, ha inserito, al comma 7 bis, articolo 22, una proposta correttiva, ufficiosamente ribattezzata “salva direttori”, dove si dispone di non richiedere la cittadinanza italiana ai residenti in Unione Europea (prevista nel decreto legislativo sulle “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, di 16 anni fa), quando si applica la legge 106 del 2014 su misure urgenti di tutela di patrimonio e sviluppo culturale (comma 2-bis), poli museali, istituti di cultura statali di rilevante interesse nazionale, relativi incarichi conferiti con procedure di selezione pubblica, fino a cinque anni, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e in possesso di una documentata esperienza di elevato livello nella gestione di istituti e luoghi della cultura.
Il Ministero di beni, attività culturali e turismo, ha anticipato la linea difensiva di richiesta di sospensiva e ricorso al Consiglio di Stato. I concetti chiave sono: procedura di selezione conforme a diritto europeo e nazionale, in linea con International Council of Museums; commissione di selezione di altissimo livello scientifico con il presidente della Biennale di Venezia; il Tar ha applicato in modo restrittivo l’articolo 38 sulla cittadinanza, della legge sul pubblico impiego, 165/2001; la procedura è stata trasparente ed i colloqui sono stati registrati; sono stati considerati titoli di studio, pubblicazioni, esperienze professionali, capacità tecnologiche e linguistiche, conoscenza di patrimonio culturale italiano e organizzazione ministeriale.
 
Il sostegno morale all’ex direttrice, suo malgrado, intanto viaggia sui social network e con la petizione su internet: “Attestazione di stima ad Eva Degl’Innocenti”. Un anno dopo “Another me”, nelle sale del MarTa, Angelo Raffaele Villani apprezza la scelta di appoggiare tante “eccellenze inaudite”: «Forza direttrice, Taranto ha bisogno della sua serietà, competenza, determinazione, coraggio, di persone come lei».
In consiglio di amministrazione, su nomina comunale, Silvia De Vitis esalta disponibilità verso società civile e scuole, senso etico, ciclo vir
© RIPRODUZIONE RISERVATA