Migranti salvati da unità spagnola: smistati in 600 nell’hot spot tarantino

Migranti salvati da unità spagnola: smistati in 600 nell’hot spot tarantino
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Mercoledì 7 Settembre 2016, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 09:08

Nuovo carico di migranti sbarcati questa mattina nel porto di Taranto. Si tratta di 581 persone, tra le quali molte donne e bambini, che erano in fuga dalle regioni subsahariane. I migranti sono stati recuperati nelle scorse ore al largo della Libia e nel canale di Sicilia. Viaggiavano a bordo del pattugliatore della guardia civile spagnola “Rio Segura”. La nave è una delle unità navali che dal maggio scorso partecipa alle operazioni di soccorso del dispositivo Euronavmed per salvare in mare quei disperati che, anche con le pessime condizioni meteo di questi giorni, fuggono verso l'Europa a bordo di gommoni o di carrette del mare che, nella maggior parte delle volte, vanno in avaria o, addirittura, fanno naufragio nel corso della traversata.
 

 

Un viaggio che, ad oggi, è già costato migliaia di vite umane. Di disperati che annegano spesso con le loro famiglie per sfuggire alla fame, alla guerra o alle violenze.
Il pattugliatore “Rio Segura” della Guardia Civile spagnola era in navigazione ormai da diverse ore con a bordo le centinaia di migranti. Fuggitivi che sono stati rifocillati ed assistiti e che, sia pure al riparo sulla nave spagnola, con enormi difficoltà dovranno ancora affrontare un'altre notte di traversata per poter giungere alle prime luci del giorno di giovedì.
Per questo, fino a tarda sera, si è attesa la decisione del comandante dell'unità spagnola al quale, come sempre, per chi è in mare, spetta l'ultima parola sulla decisione da prendere visto che è lui il responsabile delle condizioni di salute a bordo della sua unità e che conosce molto bene la situazione dei migranti che si trovano a bordo del pattugliatore.

Una lunga traversata su una unità navale come questa non è certo una cosa facile soprattutto quando si deve fornire assistenza a quasi seicento persone e tra queste tante donne e bambini.
Dopo lo sbarco, si è verificata la consueta trafila presso l’hot spot e quindi, successivamente, c’è stato lo smistamento nei vari centri di accoglienza sparsi lungo tutta la penisola italiana.

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