Pasticcio Isolaverde: l'Inps non può erogare i soldi per le ingiunzioni di alcuni lavoratori

Lavoratori di Isolaverde in protesta a Taranto
Lavoratori di Isolaverde in protesta a Taranto
di Claudio FRASCELLA
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Lunedì 18 Aprile 2016, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 14:00

Isolaverde, punto e a capo. Gli operai della società partecipata della Provincia di Taranto, da questa mattina terranno un presidio in segno di protesta nei confronti dell’Inps che starebbe ritardando l’erogazione del contributo di solidarietà. Una parte, per dirla tutta. Una metà dei 340mila euro che il Ministero avrebbe già versato nelle casse dell’Istituto di previdenza sociale, andranno nelle tasche dei 231 lavoratori già in questi giorni. Il resto, in un primo momento assicurato con documento ufficiale, sarebbe trattenuto nelle casse della stessa Inps, in seguito ad istanze presentate da dipendenti Isolaverde nei confronti della società. Danaro che al momento potrebbe essere pignorato, se non arrivassero ulteriori novità in queste ore.

Punto di domanda, posto da operai e dal neopresidente della stessa società “in house”, Mimmo Rochira: se il Ministero ha dato disposizione per erogare ai 231 dipendenti le somme previste dal Contributo di solidarietà, a quale titolo l’Inps tratterrebbe una somma vicina ai 170mila euro (340mila il totale del contributo di solidarietà)? Non è escluso che questa mattina una delegazione chieda un incontro con rappresentanti della Prefettura di Taranto. Lo scopo, evidentemente, è quello di un intervento istituzionale che sblocchi una situazione che va assumendo contorni che hanno del paradossale.
Tutto sarebbe accaduto in pochi giorni. Prima lettera Inps, comunicazione che metà della somma (340mila euro complessivi) sarebbe stata erogata in questi giorni; a seguire, seconda comunicazione, ufficiale anche questa e con tanto di Decreto direttoriale, testuale: “Stiamo disponendo il pagamento del saldo del Contributo di solidarietà”. Dunque, “pagamento disposto nei consueti tempi bancabili” della restante somma. Terzo e ultimo atto, fino ad oggi: passo indietro dell’Inps. Di mezzo ci sarebbero ingiunzioni avanzate da alcune decine di dipendenti della stessa Isolaverde.
Questi ultimi avrebbero dato mandato ai propri legali di intervenire su qualsiasi somma transitasse nelle casse della “partecipata”. Da qui sarebbe scaturita una frattura fra colleghi. Divisi fra quanti protestano, vorrebbero scongiurare il pericolo dei libri contabili in tribunale e si accontenterebbero di poche migliaia di euro pur di non vedere allontanarsi definitivamente l’ipotesi di un lavoro; e quanti, nel loro pieno diritto, temendo di perdere il pregresso, pur prendendo parte a sit-in di protesta, si sono cautelati facendo ricorso a ingiunzioni mediante azione legale.
Animi, insomma, esasperati. Ieri circolava voce che più di un lavoratore (lo stesso presidente Rochira?), se non avesse avuto sufficiente soddisfazione questa mattina, avrebbe potuto rivolgersi alla Procura. Ma già questa mattina potremmo saperne di più, mentre per mercoledì è atteso un incontro in Provincia. Nel confronto, rappresentanti istituzionali, di lavoratori e azienda Isolaverde, faranno il punto sulla situazione. Drammatica, tanto che entro i prossimi giorni i libri contabili della “partecipata” potrebbero finire in tribunale.
 

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