Prestiti a tassi stellari, quattro arresti: «Denaro a strozzo col tasso del 276%»

Prestiti a tassi stellari, quattro arresti: «Denaro a strozzo col tasso del 276%»
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Giovedì 12 Dicembre 2019, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 12:38

La vittima denuncia gli usurai e scattano le manette. Quattro gli arresti messi a segno alle prime luci dell'alba dai carabinieri del nucleo investigativo e del reparto operativo del comando provinciale di Taranto.
I militari hanno eseguito i provvedimenti restrittivi spiccati dal gip su richiesta della locale procura al termine delle indagini avviate dopo la denuncia presentata da un artigiano del versante orientale della provincia jonica. In carcere sono finiti il 54enne Angelo Soloperto, di San Marzano di San Giuseppe, indicato dai carabinieri come il capo del clan di quella zona, e sua moglie Stefania Cantarone, 49enne anche lei di San Marzano di San Giuseppe.  Con loro in cella anche Maurizio Leone, 52enne di San Giorgio Jonico, e Armando Raia, 48enne anche lui di San Giorgio Jonico, entrambi già noti alle forze dell'ordine. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di  estorsione, usura,  rapina e lesioni in danno del titolare di un’officina.

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Le indagini sono partite a novembre scorso dopo la denuncia del malcapitato artigiano, sprofondato nel 2016 in una spaventosa crisi di liquidità. Per questo si sarebbe rivolto a Soloperto entrando nel tunnel senza uscita dell'usura. Stando a quanto spiegato dagli investigatori, su un prestito iniziale di 35.000 euro la vittima avrebbe pagato, sino a luglio scorso, 8.000 euro di interessi al mese con un tasso di interessi calcolato del 23% mensile e del 276% annuo. Un effetto moltiplicatore che avrebbe fatto lievitare il suo debito a 200.000 euro. Sempre a causa delle difficoltà economiche si sarebbe rivolto nuovamente a Soloperto, ma anche ai due uomini di San Giorgio Jonico per un prestito di 5.000 euro che s’impegnava a restituire corrispondendo 1.000 euro al mese di interessi, con un tasso calcolato del 20% mensile e quindi del 240% annuo. L’artigiano sarebbe riuscito a saldare solo in parte i debiti, per cui dallo scorso settembre avrebbe subito minacce. Di qui la scelta di denunciare spianando la strada agli arresti di questa mattina. 
 

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