Porto, le commesse tornano ai tarantini

Porto, le commesse tornano ai tarantini
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Domenica 22 Maggio 2016, 06:53 - Ultimo aggiornamento: 13:53
I grandi committenti del porto di Taranto hanno ripreso ad affidarsi agli operatori locali. È questo consente di rilanciare l’attività dello scalo e di guardare con ottimismo al futuro delle attività portuali. A cominciare dalle novità che riguardano il traffico crocieristico che prenderà il via nella prima vera del 2017. A rilanciare sul tavolo del volano di sviluppo rappresentato dal porto e lo Ionian Shipping Consortium, composto da undici società di capitali, che impiegano regolarmente circa sessanta professionisti dei rami marittimo, doganale e peritale. In quest’ottica Isc rappresenta il più grande contenitore imprenditoriale nei servizi del porto, e insieme alle associazioni di categoria una parte fondante del cosiddetto cluster marittimo-portuale ionico.
 
«Se gli operatori - si legge nella nota dello Ionian Shipping Consortium - dopo quasi un ventennio di desertificazione imprenditoriale e mediocri pratiche commerciali, finalmente riescono a fare vero sistema, ad essere performanti e competitivi anche su mercati di una certa rilevanza e non limitati ai flussi locali, attraverso nuovi imponenti strumenti formativi dei propri addetti e presto dei giovani delle strutture scolastiche ed universitarie tarantine, se riescono ad investire ingenti risorse nella promozione delle attività portuali, in sinergia con la Authority, e persino sono in grado di chiudere partnership, tutt’altro che agevoli dal punto di vista dell'esposizione organizzativa ed economica, con player del calibro di Thomson Cruises (appartenente al colosso Tui), tutto questo lo si deve alle opportunità di lavoro che i grandi committenti del nostro porto, Ilva ed Eni in testa, stanno da un anno a questa parte assegnando agli operatori autenticamente locali, che dimostrino naturalmente di operare con competenza e nella legalità. A significare che il vero volano della nostra economia, specie in questa delicata congiuntura - continua la nota - non è di per sé l'avere un porto tra le mani, pure il terzo del Paese per movimento merci assoluto, di sicuro quello di più ampia prospettiva, bensì risieda in questo rinnovato e costruttivo rapporto tra la grande industria e le imprese locali, fisiologicamente portate a reinvestire i proventi in porto, a tutto vantaggio dell'occupazione e della crescita economica, di nuovo, dell'intero territorio». Un rapporto che va interpretato come vero e proprio patrimonio da incrementare e tutelare.

«Questo dialogo non è mai scontato, mai acquisito una volta per tutte, mai privo di sacrifici e rischi. È per non smarrire il valore di queste conquiste e l'effetto moltiplicativo che possono avere sul porto e la città nei prossimi anni, che chiediamo a quegli stessi soggetti istituzionali, oggi giustamente soddisfatti per il risultato inerente le crociere a Taranto, di sostenere con convinzione questo modello virtuoso che ISC incarna, non soltanto nei momenti di festa, ma soprattutto in quelli di difficoltà che inevitabilmente giungono lungo il percorso. In molti ne avranno preso consapevolezza ormai, l'epoca delle sterili lagnanze e delle soluzioni preconfezionate dall'alto è tramontata definitivamente, e gli operatori ed i lavoratori tarantini, in ciò che di buono e giusto si potrà compiere nel porto in aderenza alle necessità (anche ambientali) e all'anima di questa città. Isc - conclude il documento - partecipa al bando pubblico per il gruppo Ilva, come pure alla gara per il Molo Polisettoriale, in cordata con imprese di livello multinazionale. Le nostre sfide commerciali sono prima di tutto sfide di riscatto di un' intera comunità portuale. A proposito del molo polisettoriale, per fare solo un esempio, a seconda delle condizioni che ci verranno proposte nella fase del cosiddetto dialogo competitivo, il progetto originario potrebbe assumersi come una semplice previsione di partenza, arrivando a contenere l'opzione allargata ad altre aree ovvero traffici, con risvolti notevolissimi per le sorti del porto tutto, per molti anni a venire».
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