Omicidio nel negozio, perquisizioni a tappeto in città

Omicidio nel negozio, perquisizioni a tappeto in città
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Lunedì 30 Maggio 2016, 06:54 - Ultimo aggiornamento: 17:12

Mala sotto pressione. Con una serie di perquisizioni mirate per trovare la quadra. E giungere all’attesa svolta nelle indagini sul terribile omicidio di Mario Reale, giustizia mercoledì sera ai Tamburi da un commando armato di pistole. Gli uomini della Squadra Mobile, nelle ultime ore, hanno effettuato una pioggia di controlli a tappeto in particolare proprio nel rione che è stato teatro dell’efferato delitto di mala. I poliziotti hanno bussato alla porta di pregiudicati e sospetti, alla ricerca di armi o elementi che possano contribuire a decifrare l’inquietante esecuzione scattata intorno alle 20 di mercoledì scorso in via Ugo Foscolo. Un lavoro ai fianchi che serve a setacciare gli ambienti criminali con l’obiettivo di restringere il cerchio delle ipotesi che dalla sera dell’agguato sono al vaglio degli uomini coordinati dalla dottoressa Angela Rogges, il dirigente della Squadra Mobile di Taranto. Il punto di partenza di un lavoro non semplice è l’agguato messo a segno con feroce determinazione nel negozio “Bolle di sapone”, gestito da un congiunto del bersaglio dei killer. 
 
Quella sera in via Ugo Foscolo ha fatto irruzione un vero e proprio commando. Con i killer a bordo di una vettura grigia, mentre probabilmente la loro azione sarebbe stata appoggiata da complici su un’altra vettura e a bordo di una moto di grossa cilindrata. Proprio le vedette della spedizione punitiva avrebbero acceso il semaforo verde all’incursione dei due sicari armati di pistola, non appena il negozio si è svuotato di clienti. Il via libera è arrivato intorno alle 20. I killer sono scesi dalla vettura grigia con il volto coperto da passamontagna e con le pistole in pugno. Ed hanno cominciato a sparare contro il 54enne tarantino che era nei pressi dell’ingresso dell’esercizio commerciale. La vittima ha istintivamente cercato riparo all’interno del locale, ma la coppia di assassino non gli ha dato scampo. I malviventi hanno raggiunto il povero Reale e lo hanno ucciso scaricandogli addosso una impressionante valanga di piombo e di fuoco. Più di dieci colpi che hanno raggiunto l’uomo al torace, mentre un proiettile lo ha raggiunto anche al volto. Poi i sicari sono fuggiti dopo essere rimontanti sulla macchina grigia, con tutta probabilità condotta da un complice. Vettura che è stata rinvenuta abbandonata e data alle fiamme poco dopo sulla Circummarpiccolo, dove è stata rinvenuta ancora fumante dai carabinieri impegnati in una gigantesca caccia all’uomo insieme ai poliziotti. 

Reale è stato subito soccorso e condotto in ospedale a bordo di un’ambulanza. Ma le ferite provocate dalle numerose pallottole che lo hanno raggiunto lo hanno ucciso durante il tragitto verso il Santissima Annunziata. Da quella terribile sera gli uomini della Mobile sono continuamente al lavoro per decifrare il gravissimo episodio e risalire ai responsabili. Alla luce dei precedenti della vittima si ritiene che l’ordine di eliminare il tarantino sia giunto dal viscido mondo del traffico di sostanze stupefacenti. Sospetti che viaggiano lungo un filo rosso che conduce sino a Napoli, dove sono arroccati i fornitori di droga che alimentano il lucroso business in riva allo Jonio.

Proprio dalla Campania sarebbe partito il veleno che ha alimentato la sentenza di morte per Reale. 

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