«Noi chiudiamo, Taranto muore»: Confcommercio lancia l’allarme

«Noi chiudiamo, Taranto muore»: Confcommercio lancia l’allarme
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Martedì 26 Luglio 2016, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 14:14
Se tutto va bene, siamo rovinati. È questo in estrema sintesi il grido d’allarme lanciato da Confcommercio Taranto che parte con una campagna per sottolineare la gravità della crisi che colpisce il settore del commercio a Taranto e provincia. Lo fa partendo da uno slogan, stampato sulle locandine che saranno affisse in città: “Se chiudiamo Taranto chiude!”
In una nota, l’associazione guidata dal presidende Leonardo Giangrande, sottolinea che «il grido dei commercianti di Taranto è di dolore e di rabbia. 2636 imprese del terziario chiuse in 5 anni, sono una drammatica realtà di cui istituzioni e politica sembrano non rendersene conto. Una dolorosa sequenza di negozi chiusi - la media è di due attività al giorno - caratterizza molte vie della città. Il turnover non compensa le perdite, il saldo è comunque negativo: -737».
Le categorie del commercio, dei servizi e del turismo di Confcommercio sollecitano l’Amministrazione comunale, il Consiglio, le forze politiche e le istituzioni regionali e dello Stato ad intervenire per contenere la deriva sociale ed economica del capoluogo tarantino.

«Una situazione di grave crisi economica che richiederebbe da parte dell’Amministrazione comunale di Taranto, capacità di pianificazione dei programmi di sviluppo economico e maggiore determinazione nell’azione di governo del territorio. In questi anni è venuta meno la capacità di individuazione degli obiettivi nella impostazione delle politiche amministrative, che superasse le incertezze e i tentennamenti che hanno sempre caratterizzato l’azione amministrativa del Comune di Taranto. Confcommercio negli anni ha provato e riprovato ad avviare percorsi di confronto e di collaborazione con l’Amministrazione comunale, ma purtroppo senza mai raggiungere risultati certi, definiti. Gli equilibri interni di una Amministrazione traballante e autoreferenziale, hanno sempre preso il sopravvento sulle urgenze del territorio, sulle attese dei cittadini, i bisogni delle imprese».

Il Consiglio e l’Assemblea di Confcommercio a fronte del grave crisi in cui versano le imprese commerciali sollecitano le attività del commercio, dei servizi e del turismo della città ad una corale mobilitazione, ed i cittadini ad una maggiore presa di coscienza riguardo alla situazione del settore.
«La vertenza del commercio riguarda tutti i cittadini, e non solo i commercianti, perché se i negozi chiudono, la città muore e perde ogni possibilità di essere attrattiva e di riconvertire la sua economia ancor oggi prettamente industriale nel turismo, nell’artigianato, nelle attività del mare, nei servizi e nel commercio. La Vertenza del Commercio non è, e non deve essere, una vertenza di categoria, ma una causa di tutta la città, perché i negozi svolgono una funzione di servizio, danno luce e sicurezza alle vie della città, danno vitalità alle vie cittadine, rendono attrattiva la città. I commercianti chiedono ai tarantini di essere al fianco dei commercianti e di sentire questa vertenza come una battaglia di civiltà».

In queste ore partirà una raccolta firme a sostegno del documento di denuncia “Vertenza Taranto Commercio”. È stata inoltre avviata una compagna di comunicazione per informare la città, con l’affissione stradale di alcuni manifesti 3x6, locandine nei punti vendita e spazi autogestiti sui social media.
«Nelle prossime settimane saranno avviate altre iniziative di cui daremo comunicazione».
 
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