Morto in ospedale a 46 anni: oggi l'autopsia e scatta l’indagine su 17 medici

Morto in ospedale a 46 anni: oggi l'autopsia e scatta l’indagine su 17 medici
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Mercoledì 26 Aprile 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 14:52

Diciassette indagati per il decesso di un uomo di 46 anni, morto in ospedale il 23 aprile scorso.
L’inchiesta aperta dal pm inquirente dottoressa Ida Perrone farà registrare oggi pomeriggio l’affidamento dell’incarico al professor Luigi Strada (nella foto al centro) e alla dottoressa Laviola.
A far scattare l’inchiesta è stata la denuncia dei familiari dell’uomo, che puntano a chiarire se dietro al tragico epilogo ci siano responsabilità da parte dei medici che hanno seguito il suo decorso in ospedale.
L’uomo è deceduto il 23 aprile, poco dopo mezzogiorno, nel reparto rianimazione dell’ospedale Santissima Annuziata, tra la disperazione dei suoi cari. La morte è sopraggiunta dopo un vero e proprio calvario cominciato ai primi aprile, quando il paziente era giunto al nosocomio ed era stato ricoverato con la diagnosi “pancreatite acuta”.
Una situazione complicata alla quale i medici hanno provato a rimediare ricorrendo ad interventi chirurgici. Il 23, però, il paziente non aveva retto alle complicazioni connesse con le sue condizioni. Ed è spirato. Alla notizia della morte nel reparto del Santissima Annunziata si sono vissuti momenti tensione. Con i familiari disperati che avevano subito chiesto l’intervento della polizia manifestando l’intenzione di presentare una denuncia e di chiedere chiarimenti alla magistratura.
 
Una decisione che avevano formalizzato al momento dell’intervento degli agenti. Così sulla tragedia del tarantino si erano accesi prontamente i riflettori della procura jonica.
Nel dettaglio, su indicazione del pubblico ministero turno, la dottoressa Ida Perrone, i poliziotti avevano immediatamente acquisito le cartelle cliniche dell’uomo.
Lo stesso magistrato inquirente ha poi disposto l’autopsia, che dovrà fare chiarezza sulle cause della morte. Primo passo dell’attività che dovrà chiarire eventuali responsabilità del personale medico.
Il decesso dello sfortunato tarantino era sopraggiunto dopo un decorso complicato in ospedale. Stando a quanto si è appreso, il quarantaseienne sarebbe giunto al Santissima Annunziata il 4 aprile. Viste le sue condizioni i medici lo avrebbero sottoposto a una lunga serie di accertamenti, funzionali all’intervento chirurgico. Dopo l’operazione, l’uomo sarebbe stato dimesso. Ma le sue condizioni sarebbero nuovamente peggiorate. Al punto che i familiari lo avevano ricondotto in ospedale nei giorni scorsi. Il paziente, però, non si era più ripreso. Ed era deceduto il 23 aprile scorso nel reparto di rianimazione a soli 46 anni, fra la disperazione e l’incredulità dei familiari.
Per questo, avuta notizia del decesso, gli stessi avevano formalizzato la denuncia che aveva messo in moto il meccanismo investigativo. Nel fascicolo dell’inchiesta sulla morte del tarantino sono già entrate le cartelle cliniche dell’uomo delle quali era stata disposto l’acquisizione.
Nel frattempo, i poliziotti stanno provvedendo a ricostruire le fasi dei ricoveri dell’uomo ed hanno individuato il nominativo dei medici che, a vario titolo e nelle differenti fasi, avevano seguito il caso sanitario.

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