Tangenti, la tenente resta in carcere

Tangenti, la tenente resta in carcere
di Mario DILIBERTO
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Venerdì 23 Settembre 2016, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 11:32
La tenente della Marina Francesca Mola resta in carcere. Lo ha deciso il gip Valeria Ingenito che ieri ha respinto la richiesta di arresti domiciliari formulata dal difensore della 31enne di Crispiano, l’avvocato Stefano Taddei. A nulla sono valse le spiegazioni fornite dalla giovane ufficiale nel corso dell’interrogatorio di garanzia dell’altro giorno. Nessun passo indietro, quindi. L’inchiesta sul valzer di tangenti a Maricommi procede spedita. Con i tre indagati che restano dietro le sbarre. Il verdetto del giudice ha spento le speranze della giovane ufficiale di tornare a casa lasciando il penitenziario in cui è entrata sabato scorso. Il gip, sostanzialmente, ha confermato i termini dell’ordinanza di custodia cautelare spiccata per la tenente, responsabile dell’ufficio contratti di Maricommi, arrestata dal nucleo di polizia tributaria della Finanza con le accuse di concorso in corruzione e concorso in turbativa d’asta.

Alla giovane crispianese si contesta il ruolo svolto nelle manovre che sarebbero state attivate per “pilotare” un appalto da undici milioni di euro tra le braccia della cooperativa “Teoma” guidata dall’imprenditore Vincenzo Pastore. La storiaccia è venuta a galla la scorsa settimana quando nella rete dei finanzieri sono caduti Pastore e il capitano di vascello Giovanni Di Guardo, ex direttore di Maricommi. I due sono stati bloccati poco dopo la consegna di una mazzetta da 2.500 euro. Secondo il pm Maurizio Carbone, titolare della clamorosa inchiesta che aveva espresso parere negativo sui domiciliari, l’imprenditore avrebbe promesso una maxi tangente da 200.000 euro e una vettura di lusso all’ex direttore di Maricommi, proprio per mettere le mani sulla commessa milionaria per la pulizia e la sanificazione delle sedi della Marina di Napoli e Taranto. Un appalto in fase di aggiudicazione e bandito a maggio. Per mettere a segno il suo progetto, Pastore avrebbe anche versato una sorta di acconto da 12.500 euro direttamente a Di Guardo. Nella vicenda sarebbe coinvolta anche la tenente Mola. La ragazza, nel corso del suo interrogatorio, ha ammesso di aver contribuito a truccare la gara, come è emerso, peraltro, in maniera sin troppo evidente dal contenuto di una intercettazione. Quelle ammissioni, però, a parere del gip non hanno modificato in alcuna maniera le esigenze di natura cautelare.
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