Mattarella alla “Pirandello”, la scuola che non si arrende

Mattarella alla “Pirandello”, la scuola che non si arrende
di Alessio PIGNATELLI
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Lunedì 18 Settembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 20:30

Nel cortile del plesso di scuola primaria Giovanni Falcone, al quartiere Paolo VI di Taranto, è iniziata la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico Tutti a scuola alla presenza del presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, e della ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli. Nel corso della cerimonia, che prevede vari momenti anche di spettacolo (ad esempio un videomessaggio di Checco Zalone e l'intervento di Alberto Angela, oltre alla partecipazione di cantanti) la ministra verrà intervistata dalla presentatrice della cerimonia e successivamente ci sarà il discorso del Capo dello StatoDetto, fatto. Lo aveva annunciato in diretta televisiva la dirigente Antonia Caforio poco dopo gli atti vandalici: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto Taranto per l’inaugurazione dell’anno scolastico. Ha scelto Paolo VI e l’istituto comprensivo Pirandello, teatro di episodi inaccettabili. Ma anche simbolo di rinascita e di lotta contro emarginazione e violenza. È arrivato il giorno: oggi il Capo dello Stato e il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli saranno a Taranto. 
Dalle 11, in diretta nazionale su Rai1, la grande festa per il riscatto di un quartiere spesso alla ribalta per altre criticità. Ed è ancora il Mezzogiorno la meta scelta dal presidente Mattarella per inaugurare l’anno scolastico dopo Napoli e Palermo. L’evento si protrarrà fino alle ore 13 e potrà essere seguito anche attraverso i social del Ministero con l’hashtag #TuttiaScuola. Ci saranno delegazioni da scuole di diverse parti d’Italia e naturalmente si esibiranno anche gli studenti della scuola Pirandello che intoneranno canti su Taranto.
L’inaugurazione dell’anno scolastico presso l’Istituto Pirandello di Taranto, voluta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è «una scelta importante - è stato il commento del ministero guidato da Fedeli -. Parliamo infatti di una scuola che è il simbolo delle istituzioni che non si arrendono. Più volte attaccata dai vandali, la scuola Pirandello ha saputo reagire ed è stata difesa con forza anche dai cittadini, a dimostrazione dell’importanza che le istituzioni scolastiche rivestono nella vita delle nostre comunità, soprattutto nei territori e nei contesti di maggiore difficoltà come quello di cui parliamo».

 

Dal 2015, il Presidente ha deciso di avviare una nuova e importante tradizione portando la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico direttamente sui territori. 
«Un segnale molto significativo di impegno e vicinanza da parte delle Istituzioni al mondo della scuola - prosegue il Miur -. La scelta di quest’anno ci richiama a porre la massima attenzione a quei territori e contesti in cui le istituzioni scolastiche rappresentano un forte presidio di legalità, in cui la scuola è centrale per la formazione di ciascuna cittadina e ciascun cittadino, svolgendo fino in fondo il proprio ruolo di istituzione impegnata nell’inclusione e accettando ogni giorno sfide educative importanti, per fornire alle studentesse e agli studenti ogni strumento utile al raggiungimento del successo formativo e professionale e all’educazione permanente, in linea con le competenze chiave europee».
Non è la prima volta che la massima carica dello Stato sbarca a Taranto. Nel recente passato, soprattutto per eventi legati alla Marina Militare, nel capoluogo jonico sono stati anche Carlo Azeglio Ciampi (2004) e Giorgio Napolitano (2007).
In questo caso, però, la valenza è duplice.
Al di là della motivazione principale - un segnale a una scuola funestata dai raid vandalici, l’ultimo nello scorso aprile con le aule trasformate in luoghi di guerriglia con banchi ribaltati, vetrate rotte ed estintori sradicati da due ragazzi di 19 e 15 anni - c’è un messaggio più generale e profondo. Quello che il sindaco di Taranto Melucci ha definito “la carezza sul volto di una città presa a schiaffi”: le tante vertenze - in primis inevitabilmente quella per Ilva - i problemi ambientali e occupazionali sono i tanti ceffoni presi da un territorio che, per un giorno, sarà in diretta nazionale per altri motivi.

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