«Abbiamo scelto una spiaggia del Mar Piccolo proprio per la particolarità di questo bacino – dichiara Lunetta Franco, presidente di LegambienteTaranto – ci sembra importante che si sviluppi una riflessione che coinvolga pescatori e mitilicoltori e che punti a ridurre drasticamente l’entità dei rifiuti riversati in mare che fanno male all’ambiente, alla fauna, all’economia e al turismo. Noi crediamo che sia necessario e possibile costruire le condizioni per una rinascita della mitilicoltura tarantina puntando sulla sua ecosostenibilità e nei prossimi giorni ci faremo promotori di un incontro con le forze produttive proprio per ragionare insieme su questo tema».
Essenziale in questa direzione resta la bonifica del Mar Piccolo che va considerata una priorità per la città di Taranto e sulla quale si sono accumulati grandi ritardi. Nei giorni scorsi il Commissario straordinario alle bonifiche, la dottoressa Vera Corbelli, ha reso noto l’ennesimo accordo, in questo caso volto all'utilizzo di parte dell'Arsenale Militare di Taranto da adibire ad "area di cantiere" provvisoria al fine di attuare il progetto di "Rimozione dei materiali di natura antropica sul fondale del Mar Piccolo - I seno (I lotto)" che interesserà, in questa prima fase, i fondali prospicienti la Discesa Vasto, il Pontile Ex-Marigenimil e la Banchina Cariati.
«La pulizia dei fondali del Mar Piccolo è stata annunciata da oltre un anno – continua la presidente di LegambienteTaranto - Speriamo che stia effettivamente per cominciare anche se la mancanza di una data di inizio lavori ci preoccupa non poco. Si tratta di una attività di estrema semplicità se paragonata alla bonifica vera e propria, ma che proprio per questo assume un forte valore simbolico, paragonabile a quello della copertura dei parchi minerali dell’Ilva».
L’indagine “Beach litter” rientra nella campagna di Legambiente “Spiagge e Fondali puliti - Clean-up the Med 2016”. A Taranto l’appuntamento con “Spiagge pulite” è domani alle 10 all’isola amministrativa, sulla spiaggia nota ai tarantini come “Jamaica”.