Attacco alle vigne di Vespa: «Mafiosi locali, non li temo»

Bruno Vespa
Bruno Vespa
di Lucia J. IAIA
3 Minuti di Lettura
Sabato 27 Agosto 2016, 14:26 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 16:46
Potrebbe essere l'azione di «piccoli mafiosi locali», così Bruno Vespa ha etichettato il taglio di 70 ceppi di Primitivo. Durante la notte scorsa, le sue vigne, coltivate nei pressi di Lizzano, in provincia di Taranto, sono state prese di mira da qualcuno. Non si tratta di un danno economico rilevante, considerato come dalle quelle piante avrebbe potuto raccogliere circa 4 quintali di uva, per un valore che si sarebbe aggirato attorno alle 400 euro. Ma potrebbe trattarsi di un gesto dal pesante significato, ai danni di chi, come lui, da tempo, guarda con interesse verso le terre del tarantino.
Lo stesso Vespa ha denunciato l'episodio ai carabinieri di Lizzano e nelle sue parole, si è percepita una certa amarezza. «La Puglia – ha sottolineato il giornalista - ha dato il benvenuto alla mia prima vendemmia nella vigna di Lizzano, acquistata lo scorso anno. Ieri, abbiamo tranquillamente vendemmiato il Fiano, stanotte sono stati tagliati 70 ceppi delle vigne di Primitivo. Si tratta evidentemente di opera di piccoli mafiosi locali. Ma stiano pur sicuri che non mi lascio intimidire».

Dunque, nessun timore da parte di Vespa pronto a ripartire con convizione. L'episodio potrebbe destare una certa preoccupazione nel mondo del vino che, soprattutto in questi ultimi anni, ha attratto numerosi investitori. Nei pressi della vigna danneggiata per esempio, ci sono diverse aziende agricole importanti, per dimensione e soprattutto per qualità. Tra gli imprenditori non c'è molta voglia di parlare. Tutti però, si dicono tranquilli. Dello stesso avviso è il sindaco di Lizzano, Dario Macripò. «Mi dispiace per quanto successo al giornalista e posso comprenderne l'iniziale preoccupazione, ma voglio immediatamente essere chiaro. Vespa, così come tutti gli altri produttori, non devono temere nulla. Questo è un territorio tranquillo, dove si può investire senza alcun problema».

Anche i sindacati del settore hanno commentato la vicenda. «Siamo solidali nei confronti di Bruno Vespa e siamo certi che l'episodio verrà presto chiarito dalle forze dell'ordine. Allo stesso tempo – ha evidenziato il presidente di Coldiretti, Alfonso Cavallo – vorrei che non si creassero allarmismi. Si tratta di un fatto grave ma, fortunatamente, sporadico. Questa è una terra in cui si può investire con serenità, senza temere ritorsioni di alcun genere. Tra l'altro, abbiamo già visto come la presenza di tanti nuovi imprenditori sia stata accolta positivamente. Naturalmente, è bene non abbassare mai la guardia ed approfondire quest'azione ai danni del giornalista. Tuttavia, non bisogna temere perché, come già detto, è successo pochissime volte. La Puglia e questo versante del tarantino sono zone in cui l'economia agricola è in una fase felice. Per questa ragione, dobbiamo impegnarci tutti a garantire la massima tutela del territorio, da ogni punto di vista».

Dello stesso avviso anche Luca Lazzàro, presidente Confagricoltura Taranto. «Solidarietà a Bruno Vespa e un no fermo a chi vuol taglieggiare un intero settore. Vespa, lo ricordo, ha fatto investimenti importanti anche a Manduria ed è, a tutti gli effetti, un produttore manduriano di Primitivo doc ed è per questo che rappresenta uno dei simboli più vistosi e significativi del nostro vino. Colpire lui significa voler mandare un sinistro messaggio ad un settore produttivo importante».
«Vile condanna per il grave atto» è stata espressa anche da Colidretti Puglia. «Le ragioni del gesto - ha detto il presidente Gianni Cantele - dovranno essere accertate dagli inquirenti. Resta il fatto che si tratta di un gesto che ha arrecato un danno a Vespa, ma anche all'immagine complessiva di una regione accogliente, produttiva, laboriosa che non accetta in alcun modo episodi lesivi di un settore che è asset strategico per lo sviluppo di tutta l'economia pugliese». «Chiediamo a Bruno Vespa di non arrendersi – ha incalzato il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo – ma di continuare a testimoniare la bellezza e la produttività del territorio pugliese, di cui è divenuto straordinario testimonial».













 
© RIPRODUZIONE RISERVATA