Si è spento Stefano Leogrande. Tre mesi fa la fine prematura di Alessandro, il figlio scrittore

Si è spento Stefano Leogrande. Tre mesi fa la fine prematura di Alessandro, il figlio scrittore
di Dino MICCOLI
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Martedì 20 Marzo 2018, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 20:37

È deceduto intorno a mezzogiorno, nella struttura sanitaria di San Bartolomeo di contrada S.Paolo di Martina Franca, il professor Stefano Leogrande, storico direttore della Caritas Diocesana e padre dello scrittore e giornalista, Alessandro, quest’ultimo scomparso nel mese di novembre scorso a Roma a soli 40 anni stroncato da un malore. La salma di Stefano Leogrande, 68 anni, si trova ancora in quella struttura dove la malattia è solita scrivere il suo tragico epilogo. Giovedì alle 9.30 i funerali a San Roberto Bellarmino.

La notizia ha scosso, quasi come in una triste “fotocopia” per la seconda volta nel giro di pochi mesi, il capoluogo jonico. L'eco della scomparsa del figlio ancora oggi mestamente assopitasi, è come se si fosse sdoppiata nel gioco dei due nomi, di quel legame padre-figlio mai smorzatosi, in una struggente evocazione per chi è rimasto, di parole e immagini, coincidenze che non lasciano indifferenti. Stefano Leogrande è stato Direttore della Caritas Diocesana quando la Chiesa tarantina aveva come arcivescovo Guglielmo Motolese, poi con i successori Salvatore De Giorgi e per una breve parentesi anche con Benigno Luigi Papa. L’impegno di Leogrande, uomo delle “periferie” del mondo, è stato totalmente a favore degli “ultimi” presi in considerazione dal Vangelo, i poveri della città, uomini e donne segnati da variegate povertà e che per lui diventavano i “primi” da avvicinare, ascoltare, soddisfare almeno con un sorriso, nascosto nella sua folta barba, immagini quasi ripetute dal figlio Alessandro del quale fu costretto a darne infausta notizia con un messaggio a metà strada tra dolorosa poesia e vibrante inquietudine di padre.
 
Scriveva nello scorso novembre rivolgendosi ai sognatori di giustizia della sua ultima creatura di impegno sociale: “Carissimi tutti, associati, amici e sostenitori dell’Osa (Osservatorio San Alberto Magno ndc) tutti noi, della famiglia Leogrande, vogliamo annunciarvi il prematuro ed improvviso ritorno alla Casa del Padre del nostro carissimo Alessandro. Dio ce l’ha, provvisoriamente ed immeritatamente, donato ed ora se l’è ripreso per conservarcelo, per il giorno, al nostro reincontro, nel Regno dei Cieli”.

Quel giorno del “reincontro” tra figlio e padre è avvenuto questa volta meno inaspettatamente perche Stefano lottava da tempo con una malattia, un male che porta via con sé tanti uomini giusti come il “professore”. L’insegnante che da poco aveva lasciato il lavoro per i raggiunti limiti di età ma che per il bene tra i suoi fratelli era ancora preso da fuoco e da passione di ideali. Forse il dolore della perdita di Alessandro lo ha reso più fragile, forse.

“Alessandro era la Gioia - scriveva pochi mesi fa del figlio - Che entrando in casa ci coinvolgeva e travolgeva, roboante e trascinante; ma era anche il lavoro fatto bene, analitico e profondo; tutto alla ricerca della verità; ed era anche la denuncia; fatta con lo stile dell’annuncio, che, nonostante tutto, un mondo migliore, è ancora possibile. Ho sempre percepito, orgogliosamente, che la Sua essenza fosse molto, ma molto migliore della mia. Oggi questo padre si sente orfano. Sento pesantemente scendere le ombre nella mia vita. Spero tanto nella Luminosa”. 

La sua fede incrollabile in Maria lo ha custodito in vita sino all'ultimo.

La famiglia Leogrande riflette su due periodi straordinariamente tutt’altro che irrilevanti del calendario degli uomini ma soprattutto del tempo di Dio. Un aneurisma fermò la corsa terrena del giovane scrittore quasi nell’immediata vigilia dello scorso Santo Natale. Il professore nel periodo imminente della Pasqua. Le storie sembrano avere un nesso spirituale. Di umano c’è il pianto e il dolore. Di una famiglia, ma anche di tante persone perbene di questa nostra città, che oggi non fanno fatica a riconoscere a Stefano - cosi come ieri ad Alessandro – gratitudine.

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