Taranto, la città delle rotatorie: in cantiere altri lavori

Taranto, la città delle rotatorie: in cantiere altri lavori
di Claudio FRASCELLA
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Lunedì 25 Luglio 2016, 08:32
Viale Magna Grecia e le rotatorie. Presto diventeranno cinque, anzi sei. La realizzazione del primo “snodo” sul quale gli automobilisti non sempre si sono pronunciati favorevolmente, risale a cinque anni fa, viale Magna Grecia, appunto, incrocio con corso Italia.
A seguire, più recentemente, quella su viale Virgilio, poi via Liguria e viale Trentino. A breve via i semafori fra viale Magna Grecia e via Dante. Stessa sorte per l’incrocio al quale si congiungono via Pisa e via Plateja. La realizzazione di questa opera consentirebbe agli automobilisti in arrivo da via Battisti e dal sottopasso per i mezzi in arrivo dal ponte Punta Penna, di guadagnare con maggiore sollecitudine le due arterie a un solo isolato dalla stessa via Dante.
 
Nel programma non sarebbe prevista rotatoria in via Alto Adige. Tale decisione sarebbe stata assunta per evitare il rallentamento del traffico (tre rondò in duecento metri) considerando la “mission” dei manufatti realizzati per evitare ingorghi e immissioni dei gas di scarico a causa della sosta ai semafori.
«Un solo incidente degno di nota – raccontava un commerciante con un’attività a pochi metri dalla rotatoria viale Magna Grecia, via Liguria – un impatto molto forte fra due vetture, ma con ogni probabilità l’automobilista in causa era distratto, non aveva dato la precedenza a chi si era già immesso nella rotatoria».
«È un errore al quale spesso assistiamo – interviene un negoziante, che indica manovre disinvolte di automobilisti – la gente al volante pensa che la precedenza gli sia dovuta, a prescindere, non è così: sotto i miei occhi un incidente, protagonista, per giunta, una mia cliente: le ho spiegato che secondo me aveva torto, in quanto aveva ignorato l’auto da lei tamponata; evidentemente la vettura sulla quale ha impattato si era immessa attimi primi sulla rotatoria».
Uno degli incroci più elaborati, causa snodi diversi, è quello fra viale Magna Grecia e corso Italia. Qui l’andatura appare più sostenuta che agli altri incroci. Essendo attivo da cinque anni, gli automobilisti hanno acquisito maggiore conoscenza di questa rotatoria. «Qui, però – dice un signore seduto all’esterno di un bar mentre sfoglia un giornale e sorseggia un caffè – c’è stato un brutto incidente, un ciclista è stato letteralmente investito da un’auto e ridotto in fin di vita; chi era al volante pare non avesse visto lo sfortunato signore in sella alla sua bicicletta».
«Forse sarebbe meglio mettere un bel segnale di “stop” – suggerisce l’amico dell’uomo che racconta il sinistro – questo “inchioderebbe” all’incrocio anche i più distratti o meno rispettosi delle norme previste dal codice della strada». «Mi spiace contraddirti – la pronta risposta dell’uomo con il giornale fra le mani – ma così la rotatoria perderebbe il senso, tanto vale fare incroci normali con stop e segnali di precedenza; rispettate il codice, invece, si registra uno snellimento del traffico: maggiore prudenza e attenzione e vedi come tutto fila liscio; e poi, vuoi mettere prendersi un caffè senza le auto in fila davanti a un semaforo, a sbuffarti addosso gas di scarico?».
 
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