«Accondiscendenti con l’Ilva»: Statte e Taranto nel mirino

La scuola De Carolis ai Tamburi
La scuola De Carolis ai Tamburi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Agosto 2016, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 13:16
Botta e risposta all’ombra del Siderurgico tra la parlamentare europea del Movimento 5Stelle, Rosa D’Amato, e il sindaco di Statte, Franco Andrioli, accusato dall’eurodeputata di negligenza a proposito di somme che Ilva deve al Comune stattese. Critiche rivolte per lo stesso motivo anche al Comune di Taranto.
«Statte attende - attacca la D’Amato - dall'Ilva 180mila euro come rimborso delle spese di pulizia effettuate tra il 2013 e il 2015 nelle aree interessate dallo stabilimento. Peccato che, stando a quanto ci ha comunicato l'Ispra, nessuno (Ilva compresa) sembra saperne nulla della relativa istanza di insinuazione al passivo, ossia l'atto formale con cui il comune deve richiedere queste somme all'azienda. Una situazione davvero paradossale e da approfondire: qualora l'istanza non fosse stata presentata, si tratterebbe di uno schiaffo ai cittadini perpetrato dal Pd e dalla giunta Miccoli (l’ex sindaco - ndr). Per questo chiedo che si faccia chiarezza subito, affinché sia dato ai cittadini ciò che spetta loro di diritto».

Questo sostiene la D'Amato in merito alla risposta ricevuta dall'Ispra sulla somma complessiva di ben 1 milione di euro che i comuni di Taranto e Statte attendono dall'Ilva come copertura delle spese di pulizia effettuate tra il 2013 e il 2015 nelle strade prospicienti lo stabilimento e nelle aree pubbliche del quartiere Tamburi.
«Degli 818mila euro che dovevano arrivare nelle casse del comune di Taranto – continua D'Amato – l'amministrazione straordinaria dello stabilimento è pronta a rimborsarne poco più di 100mila, ossia la quota relativa alla sua gestione tra il 21 gennaio e il 30 maggio 2015. Secondo quanto ci ha comunicato l'Ispra, l'Ilva sarebbe pronta al pagamento, ma attende ancora gli estremi per effettuare il versamento. Il Comune di Taranto dia questi estremi in tempi immediati, se ancora non l'ha fatto».

«Per quel che riguarda Statte – conclude D'Amato – attendiamo che l'Ispra accerti la presentazione dell'istanza di insinuazione al passivo da parte del comune di Statte. Si ponga fine, una volta per tutte, alla triste stagione di una politica piegata agli interessi delle grandi industrie del territorio. In barba alla salute dei cittadini e alle casse pubbliche».
Non si è fatta attendere, come detto, la replica del Comune di Statte: «Non c’è lassismo o sudditanza. Nessuno è piegato agli interessi dell’Ilva e spiace dover registrare l’ennesimo attacco strumentale su una questione meramente tecnica». È questa la prima reazione del sindaco di Statte, Franco Andrioli, al comunicato stampa diffuso dall’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato.

«L’iter per l’insinuazione al passivo fallimentare per le annualità 2013, 2014 e 2015 è in corso ed è giusto ribadire che siamo di fronte ad un diritto che non ha termini di prescrizione – spiega il sindaco – ma ad ulteriore cautela proprio lo scorso 22 agosto i nostri uffici hanno provveduto a certificare ulteriormente il debito che l’Ilva ha nei nostri confronti, inviando una lettera ai commissari dell’azienda, al Ministero dell’Ambiente e alla stessa Ispra, in cui non solo chiediamo contezza delle risorse di bilancio comunale spese per le annualità pre-fallimento Ilva (dal 2013 al 2015), ovvero 180.063,27 euro, ma anche quelle per l’esercizio in corso pari a 72.623,20 euro di cui 32.311,60 già spese dal Comune per il primo semestre del 2016. Il Comune di Statte continua nella sua attività di assoluto rigore e trasparenza, nel rispetto della comunità amministrata e continua ancor di più nelle azioni di contrasto che riguardano le azioni poste in essere in sfregio all’ambiente e alla salute dei cittadini, come dimostrano gli unici studi approfonditi sull’inquinamento della falda e dei terreni a ridosso dell’Ilva approntati dai nostri uffici e la difficile campagna di opposizione al Piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia che mortifica l’offerta di cura dell’Ospedale Moscati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA