Ilva: riparte il treno lamiere, da giugno si torna a lavorare

Ilva: riparte il treno lamiere, da giugno si torna a lavorare
di Alessio PIGNATELLI
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Sabato 20 Maggio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 10:32
Il treno lamiere all’interno dello stabilimento siderurgico ripartirà all’inizio del prossimo mese. Lo ha comunicato ufficialmente il management dell’Ilva che ha ricordato come, dopo aver ritrovato materiale contaminato da amianto all’interno di uno dei tre forni a spinta, si stia procedendo alle attività di manutenzione e messa in sicurezza. Ieri mattina, proprio in concomitanza dell’annuncio aziendale, una riunione con i rappresentanti sindacali per la sicurezza ha fornito ulteriori dettagli sui lavori nel reparto.
“Ripartirà all’inizio del mese di giugno il treno lamiere che Ilva aveva temporaneamente fermato per effettuare le programmate attività di manutenzione del refrattario e la conseguente bonifica di fibre artificiali vetrose - recita la nota dell’Ilva - Con il riavvio dell’impianto, che inizialmente lavorerà per circa un mese e mezzo, la società prevede un sensibile incremento della forza lavoro ivi impiegata. Le attività di manutenzione del forno 2 procedono secondo i piani e appena saranno completate consentiranno il riavvio del treno”.
È bene spiegare cosa era successo e cosa aveva determinato l’immediata fermata del forno 2. Il treno lamiere a regime conta circa 450 lavoratori mentre durante il fermo è presente solo il personale di presidio. Nel reparto si trasformano le bramme in lamiere: all’interno vi sono tre forni a spinta, detti Fas. Il Fas 1 è stato fermato nel 1992 e mai più rimesso in produzione. Il Fas 3 è anche fermo e necessiterebbe di manutenzione.
Il Fas 2 è invece operativo tant’è che è stato sottoposto a manutenzione.
 
Durante le attività manutentive, a fine aprile, “eseguite utilizzando misure di protezione molto elevate, era stato rinvenuto del materiale contaminato da amianto dietro una parete refrattaria di circa 50 centimetri di spessore. Ilva ha immediatamente fermato il cantiere per le opportune operazioni di messa in sicurezza, nel pieno rispetto delle procedure aziendali e delle norme di legge. Al termine delle operazioni di messa in sicurezza, la società specializzata incaricata di eseguire i lavori ha richiesto l’intervento degli enti preposti, che hanno disposto ulteriori azioni prontamente messe in atto da Ilva”.
Le norme di legge alle quali si fa riferimento sono essenzialmente contenute nel decreto ministeriale del 6 settembre del 1994. Contiene i dispositivi relativi agli strumenti necessari ai rilevamenti e alle analisi del rivestimento degli edifici, alla pianificazione e alla programmazione delle attività di rimozione e di fissaggio e le procedure da seguire nei diversi processi lavorativi di rimozione nonché le normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l’amianto.
La potenziale pericolosità dei materiali di amianto dipende dall’eventualità che siano rilasciate fibre aerodisperse nell’ambiente che possono venire inalate dagli occupanti. Il criterio più importante da valutare in tal senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali: si definiscono friabili i materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere mediante la semplice pressione delle dita. Una volta messa a sicurezza quella parte del forno, quindi, il treno lamiere potrà nuovamente partire a giugno.
Nell’incontro con i rappresentanti dei lavoratori l’azienda ha quindi presentato il progetto di ripartenza dell’impianto e illustrato gli interventi effettuati. Ilva si è anche impegnata ad avviare una verifica presso gli altri due forni - Fas 1 e Fas 3 - e ad attivare per la prossima campagna di produzione un monitoraggio Sem (l’uso della Microscopia elettronica a scansione fornisce una visione molto precisa degli aspetti morfologici delle fibre, con dettagli e particolarità, arricchita dal sistema di microanalisi ndc) con cadenza settimanale nelle vicinanze del forno a spinta 
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