Morto all'Ilva, dodici indagati. I nomi
Dissequestrata l'area dell'incidente

Morto all'Ilva, dodici indagati. I nomi Dissequestrata l'area dell'incidente
di di Lino Campicelli
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Lunedì 19 Settembre 2016, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 09:00

Un professionista di Torino dovrà svolgere gli accertamenti per fare luce sull’infortunio che è costato la vita a Giacomo Campo, morto in un incidente nello stabilimento Ilva mentre lavorava nell’area dell’Altoforno 4.
L’incarico è stato conferito nella giornata di ieri dal sostituto procuratore della Repubblica dottoressa Giovanna Cannarile, titolare dell’inchiesta sull’ennesimo, assurdo incidente nel siderurgico. La dottoressa Cannarile ha notificato  a dodici indagati l’affidamento dell’incarico che dovrà stabilire cosa sia effettivamente successo sabato mattina in quell’area del siderurgico, mentre Campo stava effettuando una operazione ritenuta semplice: rimuovere il minerale dal rullo del nastro. Il rullo, che doveva rimanere fermo però si è improvvisamente rimesso in moto, trascinando il venticinquenne verso un atroce destino.

Come atto dovuto, il pubblico ministero inquirente ha indagato una dozzina di persone: quattro fanno parte della ditta “Steel service” per la quale lavorava Campo; altre otto, con in testa il direttore di stabilimento dell’Ilva, rientrano nell’organico della società siderurgica. Si tratta di: Ruggiero Cola, direttore dello stabilimento Ilva di Taranto, di Napoli; Stefano Bagordo di Montemesola; Francesco De Gregorio di Manduria; Rocco Ottelli, di Brescia; Andrea Coluccia di Diso in provincia di Lecce; Cosimo Frascella di Grottaglie; Antonio Bianco, di Taranto; Walter Romagnoli di Mottola; Antonio Neglia, di Martina Franca; Andrea Santoro, di Cariati in provincia di Cosenza; Giuseppe Chimienti di Manduria. Il professionista torinese, che effettuerà sopralluoghi nella zona in cui è avvenuto l’ennesimo incidente mortale, dovrà stabilire soprattutto il perchè del trascinamento del rullo, oltre che verificare se nella circostanza fossero state adottate tutte le precauzioni previste nelle pratiche operative.

No all'autopsia - E nel pomeriggio di oggi (19 settembre) è stata dissequestrata dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile l'area dello stabilimento Ilva di Taranto in cui sabato scorso e' avvenuto l'incidente sul lavoro costato la vita al giovane operaio. La rimozione dei sigilli e' avvenuta dopo il completamento delle operazioni peritali da parte del professor Massimo Sorli, ordinario di Meccanica applicata alle macchine del Politecnico di Torino, nominato dal pm per ricostruire dinamica e cause dell'infortunio mortale, e dei consulenti di parte dei 12 indagati (tra personale Ilva e della ditta per la quale lavorava la vittima). I familiari di Giacomo Campo seguono gli sviluppi dell'inchiesta tramite l'avvocato Pierluigi Morelli. Il magistrato inquirente ha ritenuto di non dover affidare l'autopsia e ha disposto la restituzione della salma.

La salma - L’intero paese di Giacomo Campo, Roccaforzata, duemila abitanti nella provincia jonica, ha atteso il ritorno del corpo. A Rocca nel pomeriggio è arrivato anche il presidente della Regione, Michele Emiliano. Per un abbraccio ai familiari, ai nonni e ai genitori di Giacomo. Il pubblico ministero ha ritenuto di non disporre più l’autopsia. I funerali quindi saranno celebrati quindi nella giornata di domani, 20 settembre. Emiliano sull'incidente è tornato all’attacco: «Ora stop alla produzione in assenza di sicurezza».
 

 


 

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