«Ilva, risolveremo i problemi ambientali»

«Ilva, risolveremo i problemi ambientali»
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Mercoledì 22 Marzo 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:33
Un breve filmato che illustra perché Am Investco Italy - la cordata che è frutto della joint venture formata da ArcelorMittal e Marcegaglia - sia la soluzione migliore per Ilva, per gli abitanti di Taranto e per l’economia italiana. È quello che hanno lanciato su youtube i vertici delle due imprese fuse nella Am Investco. 
Una serie di interviste che spiegano, a norme dei rappresentanti della cordata, le scelte che saranno prese per Ilva dal punto di vista ambientale ed economico nel caso in cui ad aggiudicarsi la gara per Ilva dovesse essere questa cordata. Un tentativo, in piena valutazione delle offerte vincolanti, per spingere l’acceleratore sui rapporti tra acciaieria e territorio, su città e industria, piuttosto che sui piani industriali dei quali, peraltro, si è già parlato diffusamente nelle scorse settimane. Il focus del filmato è proprio incentrato sulle comunità in cui ArcelorMittal è già presente con le sue acciaierie e sulla volontà di non entrare in conflitto ma di dialogare con i lavoratori e i cittadini in cui sorge la fabbrica. 
Come è noto a sfidarsi contro questa cordata c’è un’altra società, anche questa composita: si tratta di “AcciaItalia”, società capitanata dall’indiano Jindal (SJsw Steel) con Arvedi, Cassa Depositi e Prestiti e la finanziaria della famiglia di Leonardo Del Vecchio (patron di Luxottica), Delfin. 
 
La battaglia è aperta e senza esclusione di colpi per convincere, ciascuno per la sua parte, della proposta industriale e ambientale di acquisizione e ristrutturazione dell’Ilva. A parlare, nel video di presentazione diffuso su youtube, ci sono Aditya Mittal (Ceo Europa di ArcelorMittal e figlio del fondatore Lakshmi Mittal) e Antonio Marcegaglia, anche lui alla guida del gruppo di famiglia. «Siamo i migliori in materia di salute e sicurezza ma anche quanto alla responsabilità sociale dell’impresa», afferma Aditya Mittal. «Per noi e per il nostro consorzio, Ilva è un’opportunità entusiasmante.
Siamo il maggior produttore europeo ma non abbiamo produzione primaria in Italia. Ilva potrebbe compensare questa mancanza, fornendo il più grande stabilimento europeo in un unico sito, quello di Taranto, dotato di eccellenti impianti portuali», ha aggiunto. 
«È semplice - ha detto poi Mittal - vogliamo fare di Ilva l’azienda siderurgica italiana più sicura e sostenibile, un’azienda di cui l’Italia possa andare fiera. Vogliamo creare uno stabilimento che realizzi il suo massimo potenziale, facendo in modo che gli impianti di finitura funzionino al 100 per cento». 
«Facciamo la differenza perché sono molti anni che siamo concorrenziali in Europa. Conosciamo tutti i problemi ambientali di Ilva. E dobbiamo risolverli. Come? Tramite l’utilizzo delle migliori tecnologie. Nei nostri stabilimenti in Francia, Belgio o Germania, o qualsiasi Paese Europeo, si notano cittadini orgogliosi del fatto che ArcelorMittal produca acciaio: è questo il rapporto che vogliamo creare. Vogliamo fornire una base solida - ha concluso - per tutti i dipendenti e le persone che abitano nei dintorni di Taranto. La cosa più importante è instaurare una cultura che garantisca l’adesione di Ilva ai più alti standard ambientali e di sicurezza». 
Assieme ad Aditya Mittal è intervenuto anche il Ceo di Marcegaglia, Antonio Marcegaglia che ha ribadito l’impegno della sua società nel consorzio. Una cordata che è «per un rilancio vero», che «garantisce investimenti» per «massimizzare l’ambiente». 
Sul piano industriale sono intervenuti anche Geert Van Poelvoorde (Ceo ArcelorMittal Europe prodotti piani) e Ondra Otradovec (Vp Fusioni e acquisizioni di ArcelorMittal). Sull’aspetto amientale e dei rapporti sociali invece hanno parlato Alan Knight (general manager della responsabilità d’impresa) e Nicola Davidson (Vp Comunicazione d’impresa) per ArcelorMittal. Infine del mercato e dei clienti ha parlato Carlo Malasomma, country manager di ArcelorMittal Italia. 
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