Un parco giochi per i Tamburi: Fabi per i bambini di Taranto

Nicolò Fabi
Nicolò Fabi
di Alessio PIGNATELLI
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Mercoledì 24 Agosto 2016, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 12:19

Ai Tamburi, questa volta, vincerà un arcobaleno. Sembra un verso da musicare, è invece l’intento di un grande cantante. Grande con le parole, con le note ma soprattutto col cuore: Niccolò Fabi torna a Taranto per realizzare un parco giochi a misura di bambino nel rione delle ciminiere.
Tutto nasce da una passeggiata dell’artista accompagnato dal suo amico Daniele Silvestri. Fervevano i preparativi del concertone del Primo Maggio ma i due cantanti vollero toccare con mano la disperazione e le difficoltà degli abitanti del quartiere. Con una promessa: fare qualcosa per la città. E soprattutto per i bambini.

 

Ecco allora che Fabi, attraverso la fondazione “Parole di Lulù”, ha organizzato una giornata speciale alla masseria “Mangiato” di Martina Franca per sabato 3 settembre: «In occasione del primo maggio a Taranto abbiamo visitato il quartiere Tamburi e ascoltato la desolazione di alcuni suoi abitanti. In quel momento abbiamo deciso di provare a fare qualcosa per piccola che sia. Parole di Lulù sceglie per il 2016 di credere nel progetto presentato e sostenuto da Associazione Culturale Pediatri di Puglia e Basilicata, Ail, Arci Giovani. Un progetto che realizzerà un parco giochi a misura di bambino, in cui sia possibile giocare senza entrare in contatto attraverso la pelle e la bocca con le aree verdi che risultano ad oggi contaminate. Siamo a ridosso dell’area industriale tarantina. Siamo a ridosso dell’Ilva, la più grande acciaieria di Europa. Siamo ai Tamburi».

Queste le parole di Fabi che ufficializzano il nobile gesto a favore dei bambini tarantini. Attraverso la fondazione nata nell’agosto 2010 per celebrare quello che sarebbe dovuto essere il secondo compleanno di Olivia, la figlia di Shirin Amini e Niccolò scomparsa due mesi prima per una forma acuta di meningite. Nel 2010 la fondazione ha contribuito alla ristrutturazione del reparto pediatrico dell’ospedale di Chiulo in Angola; nel 2011 ha creato a Roma “Il giardino di Lulù” uno spazio che si è trasformato in micronido. Nel 2012 ha collaborato con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma riuscendo a dotare un’ambulanza dei macchinari necessari al trasporto dei piccoli pazienti in Ecmo (extracorporeal membrane oxygenation). Nel 2013 ha collaborato per la nuova pediatria dell’ospedale di Yirol in Sud Sudan mentre l’anno successivo ha realizzato la “Casa dei Bimbi”, una struttura a Roma nel quartiere di Prima Porta. Infine, lo scorso anno ne ha implementato la parte sanitaria e pediatrica che offre gratuitamente a tutte le famiglie.

Quest’anno è dedicato ai bambini dei Tamburi. Il 3 settembre, dalla mattina al tramonto, sarà come sempre una festa per i più piccoli. A quelli presenti. A quelli “ai quali devolveremo il ricavato delle nostre attività. Abbiamo organizzato, scelto, disegnato. Vi porteremo in viaggio con noi. Come sempre” si legge sul sito ufficiale di “Parole di Lulù”. Questo dunque il programma. Ci saranno diverse attività la mattina: giochi tradizionali, costruzione di strumenti musicali, costruzione di burattini e lanterne, laboratori di semina di un fiore e costruzione di un vasetto, laboratori di riciclo creativo, l’angolo delle favole e una libreria itinerante.
Gli spettacoli pomeridiani inizieranno alle 14.30 con “Tongo”, spettacolo di clown di Mirco Trevisan. Alle 15 “Storie di zingari”, spettacolo di racconti di Giuseppe Ciciriello. Alle 15.45, spettacolo di giocoleria di Principio Attivo Teatro. Alle 16 “Animazione musicale” di Nico Masciullo. Alle 16.30 “Il fiore azzurro”, spettacolo di narrazione con Daria Paoletta, Compagnia Burambo. Alle 17.30 “Danze francesi” con Jules Ferrè. Alle 17.45, “La stanza delle favole” spettacolo di narrazione di Enrico Messina. Alle 18.15 “Mannagg’ a mort’” spettacolo senza parole con musica di Principio Attivo Teatro. E dalle 19 gran finale con “Canzoni in masseria”.

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