Hiv in crescita. L’infezione colpisce di più i giovani

Hiv in crescita. L’infezione colpisce di più i giovani
di Paola CASELLA
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Domenica 4 Dicembre 2016, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 15:26
A Taranto tra il 2007 ed il 2015 sono state rilevate da 23 a 26 nuove infezioni da Hiv all'anno, con un tasso di incidenza annuo del 3,2% ogni 100 mila abitanti, in linea con il dato regionale. In uno su due casi la patologia è in stato avanzato e la fascia della popolazione maggiormente interessata è quella compresa tra i 25 ed i 39 anni. Sono questi alcuni dei numeri che fotografano la situazione nel territorio jonico sul fronte della lotta all’Hiv e che sono stati resi noti ieri mattina a Taranto, nel corso del convegno “Hiv, parliamone ancora”, tenuto nel Salone di Rappresentanza della Provincia. L’importante evento scientifico, ma allo stesso tempo divulgativo, è stato organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Taranto, in collaborazione con NPS Puglia onlus, la Asl ed il dipartimento Dipendenze patologiche della stessa azienda.
 
Sul fronte della prevenzione da qualche tempo è calata una pericolosa cortina di silenzio. Un silenzio che, associato alla disinformazione, finisce per favorire il propagarsi della patologia, la cui via prevalente di trasmissione sono i rapporti sessuali non protetti. Attualmente, il dipartimento di Oncoematologia e Malattie infettive dell'ospedale "San Giuseppe Moscati" di Taranto segue 850 pazienti, 480 dei quali hanno un accesso regolare e costante alla terapia.

Nel corso del convegno sono stati forniti anche dati che riguardano l’intera regione. In Puglia, infatti, nel periodo compreso tra il 2011 ed il 2015, sono stati accertati 633 nuovi casi, il 22,4% dei quali riguarda cittadini stranieri che difficilmente continuano a seguire la terapia.
Ad aprire i lavori è stato il presidente dell’Ordine di Taranto Cosimo Nume che ha illustrato le finalità dell’iniziativa: «L’idea di organizzare un incontro di alto profilo scientifico su questo tema è nata dalla necessità di accendere un faro su un fenomeno che, dopo l’allarme degli anni Novanta, è finito in un cono d’ombra. Il silenzio e la disinformazione sulle cause e sulla prevenzione costituiscono, però, i fattori che maggiormente hanno favorito in questi anni l’aumento dei casi in Italia. Oggi, rispetto al passato, la malattia può essere tenuta sottocontrollo, ma la maniera migliore per contrastare il fenomeno è la prevenzione».
Il dottor Giovanni Battista Buccoliero, dirigente medico di Struttura complessa Malattie infettive del presidio ospedaliero “San Giuseppe Moscati”, ha poi relazionato sul tema “Hiv: stato dell’arte”, illustrando a che punto sono la ricerca, la cura e la prevenzione della patologia, mentre il dottor Rocco Ruta, medico di Medicina generale, ha analizzato la questione “Il medico di famiglia e l’Hiv”. La dottoressa Maria Rosaria Iardino, presidente onorario di Nps Italia onlus, si è successivamente soffermata su “Hiv come fenomeno sociologico”.
La prima parte della mattinata è terminata con gli interventi della dottoressa Antonietta Paola Sparaco, direttore dell’Unità operativa di Odontoiatria Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano, e dell’odontoiatra Giovanni Pollicoro che hanno rispettivamente relazionato su “L’assistenza odontoiatrica nel paziente Hiv” e “L’organizzazione dello studio odontoiatrico”.
La dottoressa Vincenza Ariano, direttore del dipartimento Dipendenze patologiche della Asl di Taranto, ha poi parlato di “Dipendenze e sieropositività da agenti infettanti”, mentre il presidente di NPS Puglia Michele Formisano e la dottoressa Anna Paola Lacatena, dirigente sociologa dello stesso dipartimento di Dipendenze patologiche della Asl jonica, hanno esaminato i punti di criticità.

Il convegno è terminato con una Tavola rotonda sul tema “Quale futuro?”, moderata da Eva Antoniotti, direttore de “La Professione”. Al dibattito hanno preso parte il dottor Cosimo Nume, il dottor Giovanni Pollicoro, Michele Formisano, il dottor Francesco Resta, già direttore del Struttura complessa Malattie infettive del presidio ospedaliero “San Giuseppe Moscati”, la dottoressa Vincenza Ariano e la dottoressa Maria Rosaria Iardino. A tirare le conclusioni è stata la dottoressa Rosa Revellino, content manager del portale FNOMCeO, che ha evidenziato quanto sia importante una corretta comunicazione per affrontare in maniera efficace la patologia e le sue ricadute sul piano delle relazioni sociali.

Al termine della giornata è stato chiesto al dottor Nume di avviare, tramite l’Ordine dei Medici, una campagna informativa nelle scuole, proponendo corsi con crediti formativi per i docenti.
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