«Appalti regolari nel Ctp». Il gup deciderà sulla perizia

«Appalti regolari nel Ctp». Il gup deciderà sulla perizia
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Venerdì 21 Ottobre 2016, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 13:52
Nel procedimento all’esame del gup di Taranto a carico di dirigenti e funzionari del Consorzio trasporti “Ctp” relativo alla contestazione di aver disposto affidamenti irregolari (per acquisto di carburante e di materiali) il gup dottoressa Vilma Gilli ha disposto il rinvio del procedimento all'udienza del 6 novembre prossimo per valutare la richiesta della difesa degli imputati di disporre una perizia finalizzata ad accertare l'esattezza dei conteggi che si erano sostanziati nell’ipotesi accusatoria, dal momento che attraverso l’attività investigativa sarebbero satte rilevate incongruenze e presunte irregolarità.
 
Il collegio di difesa degli imputati (rappresentato dagli avvocati Eligio Curci, Massimo Moretti, Franz Pesare, Vincenzo Vozza, Stefania De Vincentis e Luca Perrone) aveva depositato una consulenza di parte a firma dell'ingegner Casatell dalla quale tutti i conteggi proposti dagli investigatori delle Fiamme gialle risulterebbero essere errati.
Di qui la proposta difensiva, che adesso è al vaglio del giudice dell’udienza preliminare, di procedere alla definizione della vicenda giudiziaria attraverso una perizia d'ufficio.
Nel processo si è costituito parte civile il Consorzio “Ctp” a mezzo dell'avvocato Egidio Albanese. Ha chiesto anche di costituirsi l’uomo che aveva denunciato le presunte illeicità nella gestione degli affidamenti. Tuttavia, l’istanza, su eccezione del collegio difensivo, è stato respinta.

Come è noto, nel mirino della magistratura era appunto finita la gestione legata al pagamento dei rifornimenti di carburante, dei pezzi di ricambio e delle riparazioni effettuate sui mezzi aziendali.
I sospetti erano stati sollevati sulla procedura seguita per l’affidamento della serie di servizi, dopo una denuncia che era stata presentata contro i vertici del consorzio trasporti. L’esposto finito sul tavolo della procura aveva movimentato l’attenzione e l’attività degli uomini della polizia che avevano acquisito la documentazione relativa alle forniture. Nella circostanza, gli investigatori avrebbero ravvisato alcune anomalie, trasfuse poi nel rapporto trasmesso al pm inquirente. Nel dossier era stato posto l’accento sul mancato ricorso alla gara di appalto per individuare il fornitore di alcuni servizi.

Nell’estate dell’anno scorso, il dottor Carbone aveva firmato cinque avvisi di conclusione delle indagini preliminari, con valore di informazione di garanzia. Le comunicazioni giudiziarie avevano raggiunto l’ex amministratore unico Giovanni D’Auria, il direttore generale Cosimo Rochira, Mario De Felice, responsabile dell’ufficio approvvigionamento e somministrazione, Michele Ciccimarra, direttore di esercizio, e Luigi Pacucci, in qualità di responsabile dell’ufficio approvvigionamento. Per la procura jonica profili di responsabilità penale erano stati ravvisati nell’affidamento delle commesse sdoganate sino al 2014. In particolare, erano state sollevate perplessità su rifornimenti di carburante la cui sostanza aveva superato il milione e centomila euro. L’appalto, nella circostanza, sarebbe stato assegnato a una società diversa da quella detentrice di un contratto, relativo a una commessa analoga.

Secondo l’accusa, peraltro, nella circostanza il Ctp non avrebbe acquisito, come imposto dalla normativa in vigore, il documento di regolarità contributiva della società individuata. Tuttavia, anomalie simili sarebbero state riscontrate anche in occasione della fornitura di pezzi di ricambio.
Sulla richiesta di perizia il gup deciderà nell’udienza del 9 novembre prossimo.
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