Pd, renziani e sindaco verso la pace. Consiglio comunale già in settimana

Pd, renziani e sindaco verso la pace. Consiglio comunale già in settimana
di Michele MONTEMURRO
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Domenica 3 Settembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 12:40
La quiete dopo la tempesta. Manca ancora il chiarimento ufficiale, ma i segnali e i toni sono diventati distensivi: si va verso la “pace” tra il sindaco di Taranto e i 6 consiglieri “renziani” del Pd. Venerdì sera, dopo la riunione del gruppo consiliare del Pd, c’è stata la telefonata del capogruppo Gianni Azzaro al primo cittadino Rinaldo Melucci per stemperare gli animi e darsi appuntamento con tutti i consiglieri democratici già domani. Invito accettato dal sindaco, che già nel prossimo week end potrebbe mettere la parola fine a questo travagliato capitolo, considerato che proprio stamattina si riunirà la conferenza dei capigruppo per fissare il prossimo Consiglio comunale già per giovedì o venerdì prossimi. E se così fosse potrebbe non partire dalla prefettura la diffida per la mancata approvazione dell’assestamento generale di bilancio 2017, considerato che ci sarebbe già la nuova data della prossima seduta.
A fare chiarezza, tramite una nota stampa, è proprio Azzaro, che nonostante le assenze che hanno determinato la mancanza del numero legale per l’approvazione del riequilibrio 2017 precisa: «Da parte del gruppo dei consiglieri del Pd non è mai venuto a mancare il sostegno all’amministrazione cittadina». Il capogruppo ci tiene a puntualizzare questo «a beneficio di coloro che hanno inteso disegnare scenari infausti quale epilogo di una vicenda limitata e piuttosto circoscritta». Azzaro lancia dunque segnali distensivi: «È ferma intenzione del Partito democratico e dei suoi rappresentanti - prosegue - perseguire i punti programmatici comunicati durante la campagna elettorale della scorsa primavera, grazie al contributo di tutte le sue componenti, nella convinzione che il confronto arricchisca sempre tutti, continuando a lavorare tra la gente e al servizio della città». A nome di tutto il gruppo consiliare dei democratici, Azzaro aggiunge anche che vi è «la necessità di affrontare l’attuale fase di transizione politica con senso di responsabilità, pragmatismo e voglia di modificare gli attuali assetti produttivi e sociali della città».
 
Una visione diversa ha infatti causato un epilogo negativo nell’ultimo Consiglio comunale, proprio perché Azzaro ha presentato un emendamento, bocciato prima dal dirigente Spano e poi dalla maggioranza, per destinare tramite bando - precisazione che i “renziani” hanno fatto anche nel corso della riunione del gruppo di venerdì - 380mila euro in tre anni per il progetto di “interventi ludico educativi a favore del bambino malato”, che dal 2001 a seguito di aggiudicazione di gara è gestito dall’associazione Arciragazzi. Una spesa che il capogruppo Pd e gli altri consiglieri dissidenti avrebbero voluto volentieri sottrarre al capitolo da cui attingere l’indennità per il nuovo direttore generale dell’ente. Di qui il contrasto col sindaco Melucci, che ha accusato Azzaro e gli altri di voler «strumentalizzare i bambini». 
«È ferma convinzione dell’intero gruppo - continua Azzaro nella nota stampa - che la dialettica politica debba sempre incanalarsi, per volontà dei suoi protagonisti, nei binari del rispetto reciproco e del mutuo riconoscimento di pari dignità istituzionale. In secondo luogo, i consiglieri comunali hanno concordato in merito alla necessità di perseguire, nel costante dialogo con il primo cittadino e la sua giunta, tanto gli obiettivi di politica sociale rivolti alle fasce più deboli, quanto quelli di ammodernamento della macchina amministrativa attraverso l’implementazione delle sue professionalità, percorrendo la via maestra rappresentata dalla ricerca del costante giusto equilibrio». Dialogo e rispetto sono le due parole chiavi attorno alle quali domani si cercherà di trovare una mediazione, considerato che c’è la volontà sia da parte del sindaco, che ieri ha peraltro tenuto una riunione di giunta, e sia di tutti i consiglieri comunali di rispettare il mandato elettorale.
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