Due bilanci in bilico: c’è il rischio scioglimento per il consiglio comunale

Due bilanci in bilico: c’è il rischio scioglimento per il consiglio comunale
di Michele MONTEMURRO
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Venerdì 28 Aprile 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:55
 Il Consiglio comunale può sciogliersi per l’ultima seduta in programma oggi, o eventualmente posticipata agli inizi della settimana prossima, e a rischiare sono pure il sindaco e l’intera giunta comunale. 
Come se non bastasse il parere «non favorevole» del collegio dei revisori rispetto al bilancio di previsione 2017-2019, ieri è arrivata la diffida del prefetto di Taranto Donato Giovanni Cafagna per il bilancio consuntivo 2016, che l’assise comunale avrebbe dovuto approvare entro domenica: ma non vi è traccia di inserimento in alcun ordine del giorno. Qualora oggi non ci dovesse essere il numero legale, la seduta potrebbe essere slittata a martedì prossimo. La mancata approvazione del bilancio di previsione comporterebbe l’automatico scioglimento del Consiglio. Nei giorni scorsi il segretario generale del Comune, Eugenio Di Carlo, ha inviato una nota ai consiglieri prefigurando due scenari, che sarebbero determinati dal prefetto, nel caso in cui non dovesse essere approvato il bilancio. Il primo riguarda la nomina del commissario ad acta, una figura che viene individuata per svolgere le omissioni di un’amministrazione, nel caso in specie approverebbe il bilancio di previsione: rimarrebbero in carica il sindaco e la giunta comunale. Nel secondo caso sarebbe nominato un commissario straordinario che sovrintenderebbe a tutta l’attività dell’amministrazione comunale: pertanto oltre ai consiglieri comunali uscirebbero da Palazzo di Città anche il primo cittadino e tutti gli assessori. 
Su queste due ipotesi, una delle due abbastanza probabile, regnava ieri incertezza negli ambienti del municipio, poiché si dava ampia interpretazione al Testo unico degli enti locali che regola la materia.
 
È evidente che le ragioni dello scioglimento anticipato sarebbero soprattutto politiche, a poco più di un mese dal voto. Anche in passato i revisori dei conti hanno bocciato il bilancio del Comune, ma i consiglieri comunali lo hanno approvato a maggioranza con tutti i rischi del caso, senza però perdere l’occasione di abbandonare i banchi dell’assise. In questo caso, però, la consiliatura è finita, si tratterebbe dell’ultima seduta e nessuno rischierebbe guai in caso di mancata approvazione, per esempio in assenza del numero legale. Il sindaco Stefàno, che ieri ha rassicurato i suoi sulla compattezza necessaria della maggioranza per approvare oggi il documento contabile, non gode più dei numeri di qualche mese fa, proprio perché il suo gruppo si è diviso per sostenere vari candidati sindaco. Ad oggi, ad onor di cronaca, non c’è neppure un consigliere comunale della maggioranza che sostiene l’alfiere della coalizione di Stefàno per le amministrative. Chi oggi si presenterà in aula per votare il bilancio potranno essere quei partiti, come il Pd, che al secondo turno vorranno approcciare le due liste che sostengono Massimo Brandimarte.
«Considerato che Stefàno sta concludendo nella peggiore maniera dal punto di vista gestionale, sarebbe il caso per una maggiore trasparenza se si nominasse il commissario straordinario così come prevede il Tuel e non si andasse ad una interpretazione della legge che allarmerebbe la campagna elettorale». È quanto sostiene il consigliere comunale e candidato sindaco Dante Capriulo, anni fa ultimo assessore al Bilancio prima che Stefàno tenesse per sé la delega. «Ho già chiesto al prefetto - annuncia Capriulo - di commissariare l’intero Comune perché, tra l’altro, vediamo un certo attivismo sospetto della giunta in questo periodo e non vorremmo che fosse legato ad iniziative elettorali. Sarebbe opportuno in questo caso che arrivassero i titoli di coda».
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