Area bonificata, riparte il Tubificio Erw

Area bonificata, riparte il Tubificio Erw
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Venerdì 22 Settembre 2017, 05:30
 Riparte il Tubificio Erw del Siderurgico, impianto che era stato bloccato e chiuso circa un anno e mezzo fa poiché erano state rinvenute tracce di amianto all’interno. Ora la notizia della sua riapertura, comunicata in una nota dalla Fim Cisl.
«Registriamo con positività il riavvio, seppur per temporaneo, del Tubificio Erw dell’Ilva di Taranto. È questo un segnale importante utile a dimostrare che anche i tubifici sono nell’interesse della futura azienda». Le oarole sono del segretario provinciale della Fim Cisl di Taranto Valerio D’Alò, secondo il quale «al di là della ripresa, è importante che vengano rinnovate le certificazioni. Le nostre pressioni, attraverso i ripetuti solleciti inviati a più livelli, hanno sortito gli effetti sperati. I nostri appelli, fin qui, sono stati ascoltati».
Il sindacalista ammette che «non tutto però è stato risolto. Restano, infatti, ancora tante perplessità sulla gestione della Cassa integrazione e sulla manutenzione degli impianti, per cui oltre all’incontro al Mise programmato per il prossimo 9 ottobre, continueremo ad insistere con l’attuale gestione perché intervenga in maniera efficace sugli impianti. Taranto, le opere ambientali, i lavoratori, hanno bisogno - conclude D’Alò - di segnali concreti».
Sulla questione, come è noto, mercoledì scorso c’era stata l’audizione alla Commissione ambiente dei commissari Ilva. Incontro al quale era presente l’onorevole Federico Massa del Pd, Federico Massa, componente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei Deputati.
«Nella loro relazione - dice Massa - i commissari hanno rappresentato la situazione attuale del piano ambientale e gli impegni assunti dal soggetto imprenditoriale che è stato individuato in esito alla procedura di gara. Tutti i parametri ambientali sono in netto e progressivo miglioramento; e tutti i parametri ambientali sono nettamente al di sotto dei limiti fissati dalle leggi nazionali e dalle direttive comunitarie. Se si pensa da dove si è partiti, pur con tutti i limiti ancora presenti e quindi con tutti i problemi ancora da risolvere, chiunque sia in buona fede non può non riconoscere che l’iniziativa del Governo nazionale e l’attività del Parlamento hanno creato le condizioni per rendere probabile ciò che si riteneva impossibile: una attività industriale compatibile con l’ambiente e con la tutela della salute».
 
Secondo Massa ora «è necessario che sia mantenuto alto il livello della partecipazione popolare, dei sindacati, delle associazioni ambientaliste nel controllo per il rispetto assoluto, nei tempi previsti, degli obblighi assunti per la sicurezza della fabbrica, a partire da chi ci lavora, e per il totale recupero ambientale». 
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