Giunta, le certezze ci sono: Lonoce, Capriulo e de Gennaro sicuri di avere una delega

Giunta, le certezze ci sono: Lonoce, Capriulo e de Gennaro sicuri di avere una delega
di Michele MONTEMURRO
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Mercoledì 28 Giugno 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 13:25
Poche certezze e tante riflessioni sul profilo della nuova giunta comunale. Di ufficiale ancora non c’è nulla. Nessuna riunione e nessun accordo con partiti e liste. Ci sono però accordi non scritti che danno seguito ad alcune certezze. 
È facile ipotizzare, infatti, che i nomi certi del nuovo esecutivo possano essere quelli del consigliere più suffragato in assoluto, Lucio Lonoce (Pd), di Dante Capriulo (Per) e di Floriana de Gennaro. È poi abbastanza logico immaginare che come presidente del Consiglio sarà proposto per primo il nome dell’ex procuratore capo Franco Sebastio, una figura di alto profilo delle istituzioni, che in funzione dell’età debutterà già sullo scranno più alto di Palazzo di Città in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio comunale. 
Lonoce si è guadagnato i meriti sul campo: difficile ipotizzare che il più votato in assoluto resti fuori dall’esecutivo dopo aver portato in dote al neo sindaco 1.800 voti: poco più di 100 voti in meno rispetto a quelli ottenuti dalla seconda lista della coalizione. Così come gli accordi contestuali sanciti a suo tempo con Capriulo e de Gennaro sono stati rafforzati da una ottima prestazione di entrambi, divenuti consiglieri. Se Capriulo scattasse in giunta lo surrogherebbe in aula Giovanni Guarino: operazione che sarebbe assai gradita al consigliere regionale Gianni Liviano, anche lui schieratosi a supporto di Melucci in fase di ballottaggio. 
La de Gennaro potrebbe essere scelta anche per la sua esperienza nell’ambito del commercio, pertanto non è escluso che possa ricevere proprio la delega alle Attività produttive.
 
Il sindaco dovrà garantire soprattutto la parità di genere, pertanto, oltre all’esponente de La Scelta potrebbe proporre l’ingresso in giunta alla donna più suffragata nelle fila del Pd, la professoressa Carmen Galluzzo, che potrebbe ricevere l’assessorato alla Pubblica istruzione. Un’altra donna su cui puntare potrebbe risultare Patrizia Mignolo del Psi, il secondo partito della coalizione di centrosinistra. 
Che sia primavera non dovrebbe accampare pretese perché il consigliere eletto è l’unico “fedelissimo” di Rinaldo Melucci, voluto in lista proprio da lui, Emidio Albani: per lui si prospetta un ruolo da “scudiero” in Consiglio comunale. Salvatore Brisci (Centristi x Taranto) non lascerà il seggio in aula perché preferirebbe coinvolgere qualche personalità di alto profilo della cosiddetta società civile nel governo della città: operazione, però, che andrà concordata col primo cittadino. Se solo lo volesse sarebbe quasi scontata la nomina in giunta di Piero Bitetti, che però decadrebbe da consigliere provinciale. 
Al Pd dovrebbero andare tre posti in giunta. Il secondo più suffragato in assoluto, Vincenzo Di Gregorio, è un altro che scorrendo la lista nutre ambizioni di ritornare nell’esecutivo. Ma ancora da decifrare è la volontà di Melucci per la nomina del suo vice: difficilmente sceglierà un esponente della giunta Stefàno, proprio per rimarcare la discontinuità rispetto al recente passato. Non è escluso che possa indicare un esterno di alto profilo, così come alcuni neo consiglieri auspicano, per cercare di arginare l’ascesa dei “pelilliani” in giunta, considerato che ad eccezione di Gianni Azzaro, che invece con molta probabilità resterà in Consiglio, i più votati del Pd fanno riferimento al politicamente “rinato” Michele Pelillo.
Domani, intanto, è in programma la proclamazione del sindaco Rinaldo Melucci.
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