Duello all’ultimo voto tra Baldassari e Melucci. Alle urne 170mila tarantini

Duello all’ultimo voto tra Baldassari e Melucci. Alle urne 170mila tarantini
di Michele MONTEMURRO
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Domenica 25 Giugno 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 14:37
Circa 170mila tarantini oggi sono chiamati di nuovo alle urne dalle 7 alle 23 per le elezioni amministrative. Dopo il primo turno dell’11 giugno, è la volta del ballottaggio e gli elettori dovranno scegliere tra due candidati sindaco: Stefania Baldassari o Rinaldo Melucci. Lo scrutinio inizierà subito dopo la fine delle operazioni di voto e il riscontro dei numero dei votanti, pertanto già qualche ora dopo la chiusura dei seggi si potrà conoscere il nome del vincitore o della vincitrice. Si escludono, dunque, ritardi come accaduto due settimane fa, in quanto le operazioni sono decisamente più semplici dovendo soltanto verificare la preferenza per l’uno o l’altro candidato.
Stefania Baldassari, direttore della Casa circondariale di Taranto in aspettativa, è sostenuta da otto liste: Ambiente e Lavoro, Progetto in Comune, Direzione Taranto, Taranto Rinasce, Iniziativa democratica per la Puglia, Forza Taranto, Taranto nel cuore e Lista Baldassari. Forza Taranto e Direzione Taranto sono le declinazioni civiche rispettivamente di Forza Italia e Direzione Italia, che hanno cambiato denominazione per aderire al progetto di coalizione civica voluto dalla candidata sindaco. La candidata ha fatto sapere che passerà la giornata di oggi con la sua famiglia, i suoi amici e i cittadini nel comitato di via Di Palma.
Rinaldo Melucci, raccomandatario marittimo e presidente dello Ionian Shipping Consortium, è sostenuto anche lui da otto liste dopo un apparentamento ufficiale: Partito democratico, Partito socialista italiano, Taranto popolare e Centristi x Taranto, La Scelta #perTaranto, Insieme per cambiare, Che sia primavera, Per Taranto diamoci del noi e Taranto bene comune. Proprio quest’ultima lista è l’unica che si è apparentata ufficialmente con Melucci tra le sette che al primo turno hanno sostenuto Piero Bitetti. Mentre tutti gli altri candidati sindaco hanno dato libertà di voto ai propri elettori, ad eccezione dell’ex consigliere comunale di Forza Italia Pino Lessa che sosterrà Baldassari, Melucci ha “incassato” il sostegno formale di Bitetti e, anche se in maniera non formale, pure quello dell’ex procuratore capo Franco Sebastio e dell’ex presidente del Tribunale di sorveglianza Massimo Brandimarte (che a sua volta è stato sostenuto dal sindaco uscente Ippazio Stefàno). Nel caso di Sebastio, però, le liste che lo hanno sostenuto al primo turno hanno preso le distanze dalla scelta di sostenere Melucci.
At6 Lega d’azione meridionale si è rifiutata di dare indicazioni e al suo interno è spaccata a metà tra chi sostiene, per ragioni politiche antiche, la Baldassari in quanto candidata anche di forze di centrodestra, e chi invece Melucci, considerato che durante la campagna elettorale di Giancarlo Cito realizzata per il figlio Mario spesso e volentieri nel “mirino” del leader di At6 è finita la direttrice della Casa circondariale. Il Movimento 5 Stelle come sempre lascia decidere ai suoi elettori e dopo il primo turno non ha dato indicazioni di voto, così come il resto degli altri candidati. 
 
In una nota stampa di venerdì, il deputato Ludovico Vico (Pd) ha voluto «ringraziare il prefetto di Taranto per l’inappuntabile predisposizione del servizio di ordine pubblico e controllo, approntato in occasione del turno di ballottaggio per l’elezione del sindaco del capoluogo ionico». Il richiamo di Vico è al rispetto del disposto della legge 212/56, in particolare all’articolo 9 e rammenta che «nei giorni destinati alla votazione è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali».
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