Per l’amianto in Arsenale segnalati altri cinque casi

Per l’amianto in Arsenale segnalati altri cinque casi
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Mercoledì 15 Febbraio 2017, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 13:58
L’amianto affonda la Marina Militare: ancora morti e ammalati per patologie asbesto correlate all’Arsenale Marina Militare di Taranto la più importante base navale d’Italia dove si sono svolte gran parte delle manutenzioni su navi e sommergibili coibentate con amianto il pericoloso cancerogeno le cui polveri sono causa di gravi malattie anche mortali.
Solo nell’ultimo mese sono stati segnalati da Contramianto cinque nuovi casi, tre decessi per mesotelioma, un operaio carpentiere dell’Arsenale di Taranto e due marinai con servizio a Taranto, e due asbestosi, riferite entrambe a operai arsenalotti saldatori.
A un anno dalla prima audizione di Contramianto in Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli effetti dell’amianto nelle Forze Armate sembra ancora inarrestabile ed in crescita il numero dei morti ed ammalati in Marina militare, una fetta consistente di quei decessi dovuti all’amianto ed alle navi militari riguarda la base Marina Militare di Taranto ed il suo Arsenale.
Ad oggi sono 206 le patologie asbesto correlate in archivio Contramianto e riferiti a Marina militare e Arsenale di Taranto delle quali 127 già segnalate da Contramianto alla procura di Padova che ha competenza nazionale nei procedimenti penali.
Queste nuove evidenze fornite da Contramianto e altri rischi onlus che confermano di come l’amianto ha ucciso e fatto ammalare non solo i marinai ma anche centinaia di operai civili negli Arsenali Marina Militare hanno dato vigore alle indagini ancora in corso per accertare eventuali responsabilità dei vertici marina militare per quelle morti e quelle malattie causate dall’amianto anche tra gli operai civili.
Intanto si stanno già svolgendo due maxi processi penali denominati “Marina uno” e “Marina due” che vedono alla sbarra decine di ammiragli accusati a vario titolo per oltre sessanta tra decessi e malati di patologie asbesto correlate in marinai.
Gli oltre duecento casi nella Marina Militare in archivio a Contramianto sono riconducibili per la gran parte ad operai Arsenale di Taranto, meccanici, motoristi, elettricisti, elettronici, carpentieri, ma riguardano anche altre mansioni e Sottufficiali della Marina e sono suddivisi tra 61 mesotelioma, 47 tumori polmonari ed altre sedi, 98 asbestosi e placche pleuriche.
Complessivamente il Registro Mesotelioma per la Puglia ha censito in ambito Marina militare 84 mesotelioma suddivisi in 48 casi operai Arsenale Taranto, 3 casi di operai Arsenale di Brindisi e 33 sottufficiali della Marina. In attesa delle conclusioni delle indagini di Padova che potrebbero portare all’apertura di nuovo processo penale “Marina tre” sono mille le tonnellate di amianto rimosso dal naviglio militare, bonifiche ancora in corso e che secondo gli ultimi dati ufficiali hanno interessato 155 tra navi e sommergibili, molte di queste bonificate all’Arsenale di Taranto dove per il periodo 1996 – 2010 sono state quasi 700 le tonnellate di amianto rimosso dal naviglio militare e officine.
Le vittime dell’amianto e le loro famiglie chiedono giustizia, pretendono che si faccia finalmente chiarezza sulle responsabilità per i danni alla salute dei lavoratori civili e militari esposti per decenni inconsapevolmente alle polveri mortali di amianto negli Arsenali e a bordo di navi e sommergibili, vogliono la verità su questa immane tragedia.
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