Straniero 12enne tenta di violentare una studentessa 14enne: lei in ospedale, lui preso

Straniero 12enne tenta di violentare una studentessa 14enne: lei in ospedale, lui preso
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Giovedì 21 Aprile 2016, 21:51
Aggredita da un coetaneo di nazionalità straniera, minorenne riesce a divincolarsi, chiedere aiuto e mettere in fuga il suo aggressore che aveva provato a usarle violenza. Riconosciuto dalla stessa ragazza, il ragazzo ospite di un centro di accoglienza sarà fermato poco dopo. 
Tentativo di violenza mercoledì mattina al quartiere Paolo VI. Scatta la denuncia ai carabinieri. Vittima dell’episodio una studentessa di quattordici anni, soccorsa e condotta al “Moscati” di Taranto. Sottoposta a un primo esame medico, la ragazza presentava tracce di graffi, un morso e una ecchimosi sul viso in seguito a un pugno sferratole dal suo aggressore nel corso della colluttazione. Il ragazzo, riconosciuto dalla stessa vittima, è stato identificato. E’ un ragazzo di colore di dodici anni, ospitato in una casa di accoglienza dello stesso quartiere.
 
Nella denuncia presentata ai carabinieri, i dettagli dell’aggressione. La ragazza mercoledì mattina alle 8, prima di recarsi a scuola deve passare da casa di una compagna classe. Vistasi inseguita dal ragazzo, la vittima telefona all’amica per comunicarle la sua paura. La studentessa, però, non fa in tempo a spiegare al cellulare quanto sta accadendo in quel momento. Nonostante la ragazza, braccata e spinta fra l’erba di una vicina campagna, invochi aiuto, il dodicenne di colore prova lo stesso a sfilare alla malcapitata il paio di jeans. Operazione non riuscita. La studentessa riesce a divincolarsi e fuggire. Pochi istanti dopo, avvisati i genitori, in compagnia degli stessi si reca presso il centro di accoglienza dove sono ospitati profughi di nazionalità diverse. E qui riconosce il suo aggressore.

Immediata la reazione dei genitori di alunne e studentesse che frequentano scuole nelle immediate vicinanze. Madre e padri, ieri, prima dell’ora di pranzo si sono presentati all’ingresso della chiesa Corpus domini. Qui hanno chiesto di incontrare il parroco, don Francesco Mitidieri. Una protesta civile. «Mia figlia – ci ha spiegato ieri la mamma della quattordicenne aggredita – è ancora sotto shock, sta assumendo medicinali, la paura è stata forte, porta addosso le vistose conseguenze». Questa mattina la quattordicenne sarà sottoposta a consulto psicologico.

Sono tante le donne che vogliono incontrare il parroco. Fra queste, Patrizia, Rosaria, Antonella, Caterina, Floriana. Invocano massima tutela per i figli. Non ne fanno una questione di pelle. «Non siamo razzisti – puntualizza una signora – in due anni non era mai successo nulla che facesse presagire episodi simili, ma per prudenza chiederemo al parroco di proseguire altrove la sua opera di accoglienza». «Quanto accaduto è grave – dice una mamma – non vogliamo che qualcosa di simile possa ripetersi; come è stato tutelato l’aggressore, sottratto e subito accompagnato in altro luogo, evidentemente perché a nessuno venisse in mente di farsi giustizia da solo, la stessa attenzione deve essere posta a tutela dei nostri figli».
«Parlano del nostro quartiere – spiega un’altra donna – come se questo fosse rifugio di serie B: siamo cittadini perbene, talmente civili da non aver manifestato con le cattive il nostro risentimento. Ma perché non si verifichino episodi di intolleranza, chiediamo al parroco di trasferire altrove questa gente: la città è piena di chiese, adesso si facciano avanti altri per svolgere carità cristiana».
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