Statale 100, la strada killer: in 200 metri si contano sette vittime

Statale 100, la strada killer: in 200 metri si contano sette vittime
di Antonello PICCOLO
4 Minuti di Lettura
Martedì 19 Marzo 2024, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 07:36

Il tratto di strada della Statale 100 che collega Gioia del Colle a Massafra-Palagiano è noto per la sua pericolosità, dovuta in parte alla presenza di numerosi bivi e incroci che rendono difficile la circolazione. Inoltre, la mancanza di uno spartitraffico rende la Statale 100 un vero e proprio incubo per automobilisti e motociclisti.
Le cause degli incidenti sono molteplici e vanno dalla velocità eccessiva alla mancata attenzione, finanche all'uso del cellulare alla guida. Sistematicamente si registrano incidenti gravi che portano a danni materiali e, purtroppo, anche a vittime. Le autorità locali hanno cercato di intervenire per rendere più sicura parte della strada. In molti invocano maggiori controlli accompagnati da definitivi interventi di manutenzione e miglioramento della viabilità.
La situazione rimane critica e sono necessari ulteriori sforzi per garantire la sicurezza di chi percorre la Statale 100, specie nel tratto San Basilio Massafra - Palagiano.

La strada

Una strada, come già documentato, apparentemente tranquilla, ma se non percorsa con l'adeguata attenzione trova diverse insidie. Salendo da Massafra in direzione Bari lungo l'arteria a quattro corsie, senza spartitraffico, si arriva alla famigerata galleria Mauro (km 63), attualmente interessata da alcuni lavori di ristrutturazione per via delle precarie condizioni. Opere "storiche" di ammodernamento, con una migliore illuminazione, in fase di completamento come da cronoprogramma iniziale. Si tratta di un intervento capillare che per la prima volta, interessa la parte interna di questa galleria artificiale; si sta lavorando rispettando il cronoprogramma stabilito. Proprio nei pressi di questa galleria, nella notte del 6 marzo del 2022, ci furono altre tre vittime a seguito di uno scontro. Nella circostanza morirono due giovani sottufficiali della Marina del Qatar, che viaggiavano con due connazionali, anch'essi militari, a bordo di un'Audi Q5 presa a noleggio e un uomo residente a Triggiano, alla guida di una Fiat Tipo. Superando le intersezioni per Mottola, si arriva al segmento tra il km 59,9 e 60,1. Circa 200 metri di strada su cui, in meno di tre mesi, sono morti sette ragazzi: Il 27 novembre dello scorso anno nello scontro frontale tra una Fiat multipla e un minivan, avvenuto al km 59,9 a perdere la vita furono tre militari dell'esercito, bersaglieri in servizio nel settimo reggimento di Altamura (altri due colleghi a bordo della stessa macchina rimasero feriti), e un commerciate della provincia di Bari che era alla guida del minivan; l'ultimo in ordine di cronologico quello di domenica pomeriggio, avvenuto al km 60,1, costato la vita a tre giovani calabresi.
Una porzione di strada a quattro corsie che se affrontata con la dovuta prudenza, rispettando il limite di velocità ed evitando distrazioni, non presenta particolari criticità e pericoli.
Un punto che va affrontato con maggiore accortezza, prestando particolare attenzione anche ai pericoli eventuali (spesso sottovalutati) provocati da chi procede nel senso di marcia opposto: il guidatore trovandosi su una strada a più corsie spesso si sente più tranquillo.
E non a caso in attesa del raddoppio della Statale tra Mottola e Massafra era stata stabilita l'installazione di autovelox.
Anche un possibile malore può rivelarsi fatale. Possono incidere anche numerosi fattori umani, uso inappropriato di bevande alcoliche e di farmaci, malattie, deficit della vista, uso di sostanze psicotrope, stress, affaticamento, uso di telefoni cellulari alla guida, mancato rispetto delle norme del codice della strada. Rischi che possono aumentare anche in caso di cattivo uso (o totale mancanza) dei dispositivi di sicurezza.
Per questo, la più volte invocata installazione di uno spartitraffico contribuirebbe a ridurre l'indice di mortalità. Proseguendo verso San Basilio si arriva al km 55. Qui il 28 ottobre dello scorso morì un ingegnere romano che viaggiava da solo sulla Alfa Giulia; perse il controllo del veicolo, precipitando con lo stesso in un dirupo, dopo aver sfondato la barriera laterale. Una lista di eventi tragici che, andando a ritroso negli anni, diventa più lunga e riporta alla luce rischi e pericoli in molti casi dimenticati e che riaffiorano ogni qualvolta si presenta una nuova tragedia.
A.Pic.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA