I killer sparano in strada: feriti zio e nipote

I killer sparano in strada: feriti zio e nipote
di Mario DILIBERTO
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Martedì 13 Settembre 2016, 00:55 - Ultimo aggiornamento: 14:18
Sono stati centrati dai colpi di pistola a poca distanza da casa. In via Bellini a Pulsano. Sotto le pallottole dei sicari sono caduti Maurizio e Francesco Agosta, zio e nipote, rispettivamente di quarantanove e quarant’anni. Il primo con un passato fatto di conti con la giustizia.
I proiettili li hanno centrati ai glutei e alle gambe. In azione, stando ad una primissima ricostruzione, due malviventi che dopo aver messo in atto la missione di sangue sono fuggiti, facendo perdere le tracce. I feriti sono stati subito soccorsi e condotti all’ospedale Santissima Annunziata, dove sono stati medicati. Per loro diverse ferite. Per lo zio la prognosi è riservata.
Tornano a cantare le armi nella cittadina jonica, da tempo epicentro di fibrillazioni malavitose. E con il sinistro abbaiare delle pistole in tutto il versante orientale ritorna anche la paura. In via Bellini, ieri sera, sono piombati subito i carabinieri del reparto operativo e della nucleo operativo della compagnia di Manduria. Toccherà a loro cercare di decifrare l’agguato ai danni degli Agosta. Un ferimento che sembra avere i connotati di una intimidazione.

I due sicari, infatti, avrebbero premuto il grilletto non con l’intenzione di uccidere. Quelle pallottole, ad una primissima lettura, appaiono come un eloquente messaggio inviato da chi vuole far sentire la sua forza e imporre la sua legge. Ripristinando un ordine nella mappa criminale di un versante storicamente rovente. E quindi nella gestione degli affari illeciti. Con il business della droga che tradizionalmente in quella zona alimenta interessi e dissapori, troppo spesso risolti a suon di piombo. Ma l’episodio di ieri sera, in ogni caso, è il punto di arrivo di una serie di intimidazioni, più o meno gravi, che ha scandito la vita di Pulsano e non solo, dall’inizio dell’anno sino a ieri.
Una escalation che ha vissuto la tappa più nera nella terribile esecuzione dello scorso 22 luglio quando i killer della mala assassinarono Franco Galeandro, alla periferia della cittadina jonica. La vittima cadde in una imboscata nei pressi della sua villetta. E venne uccisa con numerosi colpi di pistola. Troppo presto per collegare con certezza quell’esecuzione con il ferimento di zio e nipote di certo ieri sera. Di certo si tratta degli ultimi due episodi di una preoccupante catena di sangue e violenza. Alla quale bisogna dare una risposta.





 
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