In tre sotto le macerie: il Salento piange le sue vittime del sisma

In tre sotto le macerie: il Salento piange le sue vittime del sisma
di Valentina CHITTANO
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Domenica 28 Agosto 2016, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 09:32

La tragedia del terremoto del Centro Italia ha ferito mortalmente al cuore anche il Salento. Nel sisma che ha coinvolto in particolare la città di Amatrice ha infatti perso la vita anche Marisa Marra, 62 anni, nativa di Galatina, insieme alla figlia Alessandra Bonanni, 44 anni, e al nipote David Carfagna, 26. E intanto il conto - purtroppo ancora provvisorio - delle vittime si aggiorna di ora in ora: il bilancio è di 291 morti, 388 feriti, migliaia di sfollati.
Storie che si accavallano, tragedie simili eppure diverse: una di queste, appunto, è quella della signora Marra. E una nuova ferita per questo territorio, che arriva nel giorno in cui vengono celebrati i primi funerali, con cerimonia solenne e la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Matteo Renzi.
Ma è la notizia della morte di Marisa Marra, della figlia e del nipote che oggi sconvolge un’intera comunità. La donna, vedova da circa otto anni, viveva nel Lazio ormai da tempo. Lì si era sposata e tornava in Salento spesso, per far visita alla madre Pierina e alle sorelle. Una storia come tante di chi tenta di costruire con sacrificio e speranza il proprio cammino di felicità.

 



Aveva aperto il ristorante Ma-Tru su corso Umberto, proprio ad Amatrice, insieme al figlio Daniele Bonanni, titolare della trattoria, in cui lavorava tutta la famiglia trasmettendo il calore e la cordialità di un gruppo affiatato e professionale. Daniele si è salvato, ma di quel ristorante oggi rimane solo un ammasso di macerie.
Marisa dormiva nella sua casa insieme al nipote David quando è arrivata la scossa che ha sconvolto la loro vita e la storia dell'Italia tutta. Alessandra trascorreva invece la notte presso la propria abitazione sulla stessa strada del ristorante. Incredibilmente salvi l'altra figlia di Alessandra, che viveva vicino all'Hotel Roma con sua figlia, e l'ex marito che ha la casa ad Accumoli.
«Sono sensazioni che non si possono descrivere - dice Antonio Mandorino, cognato di Marisa Marra - Amatrice è spettrale. Il viaggio per raggiungerla è stato straziante, come tutto quello che è accaduto e di cui non ci capacitiamo. Siamo arrivati in un tendone a qualche chilometro dalla città per attendere l'arrivo delle salme dei nostri cari. Ci hanno anche preparato un pasto caldo. Lo sappiamo, la vita deve andare avanti, ma sembra ancora tutto troppo assurdo».

Antonio Mandorino, autista galatinese della Stp, ha raggiunto il Lazio con la moglie, la figlia e altri parenti, tra cui l’altro cognato, il dottore Paolo Maglio, medico noto a Galatina. Nel pianto si sono rifugiate la madre della povera Marisa, Pierina Dicrocco, le sorelle Carmela, Lucia e Anna e i vari nipoti.
Daniele Bonanni, che non è stato travolto dalle conseguenze del sisma, abitando con la moglie in una zona periferica di Amatrice, ha preferito una celebrazione privata rispetto ai funerali solenni. Così, insieme a tutti i parenti, ha fatto benedire le salme della madre, della sorella e del nipote ieri nel primo pomeriggio direttamente presso il cimitero, visto che nessuna chiesa è purtroppo rimasta in piedi.
Tutta Galatina si è subito stretta attorno alla famiglia che abita in Salento, rimanendo senza parole nell’apprendere il terribile annuncio e vedendo il particolare manifesto in giro per la città a mettere il sigillo, l'ennesimo, a questo dramma infinito.

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