Il Pd incontra i sindacati. Schlein: «Preoccupa il disinteresse del Governo sull’ex Ilva»

La recente protesta dei sindacati a Roma
La recente protesta dei sindacati a Roma
di Domenico PALMIOTTI
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 13:19

«Siamo preoccupati di quel che il Governo ha dimostrato con disinteresse e disinvestimento». 
Elly Schlein, segretario nazionale del Pd, al Senato ha appena finito di ascoltare i sindacati metalmeccanici sulla crisi di Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva. Con lei, i capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, insieme ad altri deputati Dem, tra cui il pugliese Ubaldo Pagano e l’ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Quelle del Pd sono, così le definisce il partito, “controaudizioni” in vista dell’iter parlamentare che attende la legge di Bilancio, depositata nelle scorse ore al Senato. Accanto al caso ex Ilva, focus anche sull’azienda “La Perla” e sulla “Marelli”. 

La buona notizia


E intanto con la legge di Bilancio arriva una buona notizia per i circa 1.700 dipendenti di Ilva in amministrazione straordinaria, da fine 2018 in cassa integrazione e mai più rientrati in fabbrica. La notizia giunge alla vigilia del quinto anniversario dell’arrivo di Arcelor Mittal (la multinazionale si insediò proprio l’1 novembre del 2018 prendendo in gestione in fitto gli impianti, sino ad allora in capo ai commissari di Governo, e selezionando per l’assorbimento 10.700 dipendenti su oltre 13mila) e dice che anche l’anno prossimo ai cassintegrati sarà corrisposta l’indennità aggiuntiva pari al 10 per cento del trattamento di cassa. Lo stanziamento è di 19 milioni.

Lo annuncia Dario Iaia, deputato di FdI. 

L'incontro con la segretaria nazionale


Tornando all’incontro promosso dal Pd, Schlein dice che c’è preoccupazione per aver tagliato oltre un miliardo di fondi per la decarbonizzazione. «Assicuriamo di continuare a seguire questa situazione di disattenzione che incide anche sulla sicurezza dei lavoratori e sentiamo l’esigenza di mettere in campo ogni sforzo politico. Questo sforzo necessita di visione, progettualità e finanziamenti, che stanno ora venendo meno». Per Boccia «l’urgenza che abbiamo, è capire, con la manovra arrivata in Senato, come intervenire sulle principali questioni che gravano sul futuro dell’azienda e della città di Taranto. Dall’incontro con le rappresentanze - prosegue - recepiamo le esigenze e proveremo ad intervenire con adeguati emendamenti, mi auguro di tutte le opposizioni, sulla questione degli ammortizzatori per le aziende dell’indotto, sulla questione della governance e su quella dello stralcio del miliardo del Pnrr. Siamo di fronte ad una maggioranza che non vuole emendamenti - rileva Boccia -, ma faremo di tutto per affrontare nodi che il comportamento del Governo ha ulteriormente aggravato venendo meno agli impegni presi». 

I commenti dei sindacalisti


Biagio Prisciano per la Fim, Loris Scarpa per la Fiom, Guglielmo Gambardella per la Uilm e Franco Rizzo per l’Usb, sono i sindacalisti che hanno partecipato alla riunione. «Abbiamo ribadito - spiega Prisciano a Quotidiano - che il memorandum tra Governo, Acciaierie e Arcelor Mittal non è cosa su cui si può giocare. Né si può pensare di sottoscrivere un accordo senza il coinvolgimento dei sindacati, anche se c’è chi dice che è solo una mappa oppure che si tratta solo dell’individuazione di obiettivi. Inoltre, non può nemmeno passare il messaggio in base al quale c’è una interlocuzione tra Governo e Arcelor Mittal e le organizzazioni sindacali sono praticamente tenute all’oscuro di ogni cosa. Abbiamo già vissuto la fase del 4 marzo 2020 col Governo Conte II, quando fu sottoscritto un accordo che modificò i patti parasociali e noi non lo conosciamo. Per noi, l’unica intesa valida è e rimane quella del 2018. Ci sono persone che l’accordo di marzo 2020 lo stanno subendo, mi riferisco ai lavoratori e al territorio di Taranto. Non si può pensare, quindi, di continuare dicendo che l’ex Ilva è la madre di tutte le vertenze. Abbiamo più di 11 anni alle spalle, con una gestione aziendale completamente inaffidabile. Viviamo una situazione paradossale - prosegue Prisciano - con la mano destra che non sa quello che fa la sinistra. E poi tutta c’è la questione della sicurezza sul lavoro e delle imprese dell’indotto dove stiamo per finire gli ammortizzatori sociali». 
«A Schlein e ai parlamentari Pd - aggiunge Prisciano - abbiamo ribadito che per noi importante è avere lo Stato in maggioranza nella compagine societaria. E per quanto mi riguarda, ho detto che in questi anni la politica è stata miope. Annunci, slogan, parole, e poi? L’accordo di programma cosa è, quale è, se non un contenitore vuoto? Senza trascurare i 680 milioni dati ad Acciaierie da Invitalia che non si sono tradotti né in ripartenza dell’azienda, né in investimenti». 
Secondo Rizzo «nella vicenda ex Ilva da sempre è mancata la trasparenza e l’ascolto delle indicazioni del sindacato. Nell’attuale situazione, i contenuti del memorandum al quale lavora il ministro Fitto con Arcelor Mittal, passano in secondo piano dal momento che l’interlocutore non merita attenzione, credibilità e fiducia. Non rimane che abbandonare questa strada e passare al più presto all’aumento della quota societaria dello Stato in AdI». 

Integrazione salariale: Fratelli d'Italia e Usb


Sul 10 per cento ai cassintegrati dell’amministrazione straordinaria, Iaia di FdI sostiene che con «l’integrazione salariale, prevista anche per la formazione professionale destinata alle bonifiche, vengono così confermati gli impegni assunti dal Governo Meloni. Anche per il prossimo anno questi lavoratori potranno beneficiare di un aiuto concreto e il Governo di centrodestra dimostra, ancora una volta e nei fatti, la propria vicinanza nei confronti dei lavoratori e verso Taranto. I lavoratori non dovranno attendere l’ultimo giorno sperando che un emendamento venga approvato, come è sempre accaduto con i Governi Pd-M5S, ma sin d’ora sanno che i loro diritti sono stati salvaguardati». È «un fatto positivo” chiosa Rizzo, ma ora col ministero del Lavoro (e Iaia assicura l’Usb di essere già al lavoro su questo) bisogna “tentare di cambiare il sistema di calcolo e utilizzare tutte le risorse disponibili, quindi i 19 milioni di euro previsti, mentre al momento se ne spendono solo 6-7». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA