«Sanità, situazione drammatica» I sindacati chiedono un confronto con Rossi

«Sanità, situazione drammatica» I sindacati chiedono un confronto con Rossi
di Francesca CIURA
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Sabato 2 Luglio 2016, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 14:36
Non si arresta la protesta per il programma estivo della Asl che prevede la chiusura dei pronto soccorso dell’ospedale Moscati a Taranto e San Marco a Grottaglie.
In vista della manifestazione unitaria del prossimo 5 luglio a Bari, i sindacati tarantini delle categorie dei pensionati, si sono riuniti ieri mattina in sit-in davanti alla sede istituzionale della Asl locale per manifestare il proprio dissenso sia sull’intero Piano di riordino voluto dal governatore Emiliano (che prevede la dismissione dei pronto soccorso dagli ospedali Moscati e San Marco di Grottaglie), che sul quello predisposto per le emergenze estive, ritenuto inadeguato a soddisfare le esigenze di una popolazione già pesantemente provata dagli effetti delle criticità ambientali.
 
Per queste ragioni Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno ritenuto fondamentale far sentire la propria voce ai vertici dell’Azienda Sanitaria tarantina, al dottor Stefano Rossi in primis, ai quali è stato chiesto un incontro affinché possa rendersi portavoce diretto presso il governo regionale delle istanze dei tarantini, ma soprattutto delle fasce più deboli. Ma, a causa di una urgente e concomitante convocazione in Prefettura (dove si è discusso della soppressione del Pronto Soccorso dell’ospedale Moscati, ne parliamo in queste stesse pagine -, il direttore generale della Asl jonica ha ritenuto di dover rinviare l’incontro fissando a lunedì prossimo 4 luglio la riunione con le delegazioni dei pensionati aderenti alle tre sigle sindacali.
«Quello che la città sta vivendo, sotto il profilo sanitario – dice Silvia Mancino della Spi Cgil – è drammatico; dalle liste d’attesa lunghissime, alla chiusura delle guardie mediche notturne, da quei servizi di medicina territoriale, ovvero prestazioni ambulatoriali e domiciliari che ancora non partono. A ciò si uniscono anche i medici di base che hanno ridotto le prescrizioni».

Ciò che preoccupa maggiormente i sindacati sono le condizioni in cui molti cittadini si trovano a doversi dimenare per prenotare un’analisi o un’indagine diagnostica. «I tempi – prosegue Silvia Mancino – sono troppo lunghi. E coloro i quali hanno necessità di accelerare le diagnosi sono costretti a rivolgersi fuori città, spesso fuori regione con un conseguente e quanto mai oneroso esborso di denaro».
Secondo la Cgil le politiche “innovatrici” in tema di sanità annunciate da Emiliano rischiano, di questo passo di rivelarsi un inganno. «Va da sé – prosegue – che Taranto rispetto alle altre province pugliesi è sempre la più penalizzata nonostante sia conclamata una situazione sanitaria drammatica. Qui non c’è un reparto di chirurgia toracica, pneumologia e servizi indispensabili per una cittadinanza fortemente a rischio. Sembra assurdo – conclude la dottoressa Mancino – che a fronte di un tasso di inquinamento elevatissimo non corrispondano servizi sanitari ad hoc. Così come assurdo è che la causa di Taranto non sia stata sufficientemente affrontata e presentata con urgenza presso il Governo dai parlamentari eletti in questo territorio».

E, a proposito di politici, proprio questa mattina alle 10, davanti all'ospedale Moscati, il consigliere regionale Cor, Renato Perrini, parteciperà alla raccolta firme organizzata dal coordinamento provinciale Conservatori e Riformisti, per dire no alla chiusura del pronto soccorso.
In questa occasione il consigliere regionale Perrini parlerà della mozione presentata in Regione questa settimana, proprio in merito alla chiusura del pronto soccorso del nosocomio al quartiere Paolo VI.
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