Salute: Iss, a Taranto stessi livelli inquinamento di Roma

Salute: Iss, a Taranto stessi livelli inquinamento di Roma
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Mercoledì 7 Dicembre 2016, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 20:44
L'aria di Taranto è inquinata quanto quella di Roma, sia dal punto di vista della quantità di polveri sottili che della loro composizione e dell'effetto sulla salute. Lo afferma uno studio dell'istituto Superiore di Sanità e dell'Arpa pugliese pubblicato sul sito dell'Istituto. Lo studio è stato effettuato monitorando la qualità dell'aria in due punti della città, Statte e via Machiavelli, e confrontando i valori con quelli di una centralina di Roma e una in una zona rurale. Allo stesso tempo è stato analizzato un gruppo di mamme, per verificare una eventuale correlazione dell'inquinamento con l'endometriosi, e uno di bambini alla ricerca di eventuali problemi di sviluppo e neurologici. Tutti i test, hanno concluso gli esperti, hanno dato risultati simili tra Taranto e Roma. «Questo è uno studio importante basato non su indagini statistiche ma su dati sperimentali, ottenuti su una matrice biologica - afferma Walter Ricciardi, presidente dell'Iss -, e dimostra che negli ultimi due anni, quelli che abbiamo preso in considerazione, l'esposizione all'inquinamento non e' diversa da quella di una qualsiasi grande citta' fortemente urbanizzata».
Nello studio di biomonitoraggio e tossicità degli inquinanti presenti nel territorio di Taranto si rileva che «è comunque opportuno sottolineare che i risultati ottenuti nel corso di questa indagine, e le relative implicazioni sui livelli di contaminazione atmosferica nei siti studiati, sono specificamente riferibili ai periodi in cui sono stati effettuati i campionamenti, e possono non essere rappresentativi per periodi precedenti, in cui varie attività antropiche possono avere avuto un impatto diverso. Considerando i limiti intriseci dello studio in vitro, la bassa numerositaà campionaria analizzata ed il limite temporale dei rilevamenti ambientali, i risultati dello studio - viene sottolineato - non possono ritenersi conclusivi e sono solo rappresentativi dei periodi in cui sono stati effettuati i campionamenti».
Con riferimento all'impatto degli inquinanti ambientali sulla salute riproduttiva femminile, le concentrazioni di Pcdd, Pcdf (diossine) e Pcb nel siero «sono in linea con i valori osservati in un recente studio su gruppi di donne della popolazione generale italiana con caratteristiche confrontabili a quelle del presente studio".
Per quanto riguarda l'esposizione a metalli con proprieta' neurotossiche in fluidi e tessuti di soggetti in eta' evolutiva (6-11 anni), lo studio dell'Iss di biomonitoraggio e tossicita' degli inquinanti presenti a Taranto "ha permesso di rilevare una situazione di potenziale presenza di disturbi clinici e preclinici del neurosviluppo nell'area di Taranto, non riconosciuti e non adeguatamente sottoposti ad interventi preventivi, terapeutici e riabilitativi". "Il 15% di potenziali diagnosi cliniche osservato nel campione esaminato, basato per definizione su soggetti supposti sani, indica l'opportunita' di ulteriori approfondimenti diagnostici ed epidemiologici. Si tratta comunque - conclude lo studio - di un risultato in linea con i dati epidemiologici mondiali sulle patologie del neurosviluppo comprendenti autismo, Ahhd, disturbi dell'apprendimento e del comportamento, che interessano il 10-15% delle nascite. I disturbi osservati sono maggiormente evidenti nelle aree in prossimita' delle emissioni industriali considerate ed in funzione inversa rispetto alla distanza dalle sorgenti, calcolata in riferimento ai camini di emissione dell'ILVA, nelle cui adiacenze insistono anche una raffineria ed un cementificio".

I rischi per il neurosviluppo infantile
"In collaborazione con la Asl di Taranto si è dimostrato che i metalli pesanti inducono un ritardo dello sviluppo mentale dei bambini di Taranto e questo è un fatto gravissimo. E' una notizia di una gravità senza precedenti. Ovviamente lo studio registra, anche in corrispondenza con quanto accertato dai magistrati e dalla Regione Puglia in collaborazione con la Regione Lazio, che quando la fabbrica abbassa i livelli di produzione, come e' stato nel 2015 e nel 2016, i dati sull'inquinamento sono ovviamente inesistenti o molto bassi". Lo afferma il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha partecipato al convegno dell'Istituto Superiore di Sanità a Roma su "Studi di biomonitoraggio e tossicita' degli inquinanti presenti nel territorio di Taranto". "Si tratta dunque di uno studio molto importante e molto interessante - spiega Emiliano - che conferma tutta la nostra preoccupazione su quello che sta succedendo in citta'. Ribadiamo la nostra richiesta che la sanita' tarantina venga particolarmente sostenuta con un intervento speciale di natura economica, ma anche normativa, che ci consenta di fronteggiare con maggiori disponibilita' di forze una mitragliatrice che spara sulla folla. Ecco, questo è stata l'Ilva in questi anni". "Siamo particolarmente indignati da quanto è accaduto - ha continuato Emiliano - perche' i 50 milioni destinati al rafforzamento della sanità  tarantina si sarebbero potuti ripristinare nel corso dell'esame al Senato, cosi' come affermato da Renzi e De Vincenti, se non fosse stata messa la fiducia poche ore fa e quindi quell'emendamento che avevano promesso non è più possibile".
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