Salina Monaci, parte l'sos: «No a nuovi stabilimenti balneari»

Salina Monaci, parte l'sos: «No a nuovi stabilimenti balneari»
di Gianluca CERESIO
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Sabato 25 Marzo 2017, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 11:51

No a nuovi insediamenti di stabilimenti balneari nelle località Salina, Torre Colimena, Campo Messapi e Borraco. Un documento congiunto di Archeoclub, Legambiente e Rotary Club di Manduria, con preciso riferimento alla difesa ambientale e della fauna esotica che alberga in pianta stabile ormai nella Salina Monaci, mette in evidenza il pericolo che sarebbe apportato nelle immediate vicinanze da installazioni balneari private, Archeoclub, Legambiente e Rotary. Le associazioni esprimono le proprie perplessità in una nota congiunta che esordisce testualmente «Noi naturalmente ci auguriamo che non accada, ma è proprio così: rischiamo seriamente di non vedere più così com’è ora l’oasi naturale della Salina dei Monaci se saranno realizzati i due stabilimenti balneari che hanno già ottenuto parere favorevole. Che un privato, mosso (ovviamente) dalla volontà di profitto, tenti in qualunque modo di raggiungere il suo scopo, è nella logica delle cose ma che la politica e l’amministrazione abdichino ai loro compiti istituzionali (e, cioè, tutelare l’interesse collettivo: che qui non coincide con quello del privato, ma con la tutela di aree di elevato valore ecologico), lasciandoli alle associazioni, è grave, se non vergognoso, mentre ci chiediamo, (come già fatto in passato), se questo sia frutto di mera superficialità o d’altro».

 
 I firmatari del documento comune, dichiarano «saremmo curiosi di sapere, tra l’altro, cosa ne pensi il direttore della Riserva, visto che egli è il primo a dover tutelare le zone protette, anche solo per far conoscere ai (forse) ignari nostri concittadini che c’è un’alta probabilità che vengano realizzati non solo i due stabilimenti balneari alla Salina, ma anche un altro molto grande ai piedi della secolare Torre Colimena». In pratica, un monumento che si erge sulla bellissima scogliera che lo contorna, costituisce un angolo di paesaggio particolarmente suggestivo e rischia di scomparire, probabilmente sotto una piattaforma, nella migliore delle ipotesi di legno (perché gli ombrelloni dovranno pur essere piazzati da qualche parte e certo non sugli scogli). «Forse – prosegue il documento - i nostri concittadini non sanno neanche che un altro ulteriore lido andrà ad occupare l’unica lingua di spiaggia libera nella zona della Madonna del Faro, tra il Campo dei Messapi ed il lido già esistente: sicché chi abita da quelle parti dovrà pagare il biglietto per occupare il suo bravo metro quadro di spiaggia o sarà costretto a spostarsi altrove, senza dimenticare poi l’altra concessione data per Torre Borraco». Molto critici si rivelano i commenti di Archeoclub, Legambiente e Rotary Club, avverso tali concessioni concludendo che «tale svilimento di beni sottoposti a vincoli paesaggistici, appare fatto in silenzio, senza il coinvolgimento della cittadinanza o, almeno, degli organi comunali rappresentativi della stessa: forse affinché se ne venisse a conoscenza solo a cose fatte, non certo un bell’esempio di democrazia e tanto meno di buona amministrazione della cosa pubblica».
 

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