Quell’area recintata a 4 anni dalla voragine

Quell’area recintata a 4 anni dalla voragine
di Claudio Frascella
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Giovedì 11 Febbraio 2016, 09:26
Esattamente quattro anni fa la voragine nel cuore dell’area mercatale di via Deledda al quartiere Tamburi. Da allora, gli operatori attendono la fine dell’inchiesta e, se possibile, rientrare in possesso del loro sito naturale di proprietà dell’Amministrazione comunale.

Era un sabato mattina, l’11 febbraio di quattro anni fa. Apparentemente un giorno come tanti altri. Come dimostreranno i fatti, diverso purtroppo da quelli che l’hanno preceduto. Intorno alle 7 del mattino alla guida dei furgoni gli operatori stanno svolgendo le ultime operazioni di ricognizione del piazzale. Mezzi rivolti al pubblico per l’esposizione della merce.

C’è un andirivieni di pneumatici sul piazzale. Mezzi pesanti calpestano l’intera superficie dell’area. Le sollecitazioni sono molteplici, una di queste diventerà fatale. Un furgone, con a bordo tre operatori, sprofonda in una voragine che si apre improvvisa. Un volo che pare senza fine. Fortuna vuole che non ci siano vittime. Il mezzo ricade sulla “schiena”, otto metri più sotto nell’ampio fossato. I tre ambulanti sono nei pressi del posto di guida. Un miracolo. Si fosse schiantato dalla parte anteriore, il bilancio sarebbe stato drammatico. La corsa in ospedale, le tre vittime sotto choc, ferite per fortuna non gravi.

Sotto la superficie dell’area mercatale, sbuca una galleria utilizzata dall’industria siderurgica che trasferisce materiale nelle zone all’interno dello stabilimento. Viene aperta un’inchiesta. In molti auspicano una conclusione sollecita. Posta sotto sequestro l’intera area. Quella interessata dalla voragine e quella adiacente. Anche accanto, si teme, possa verificarsi una sciagura simile. Viene assegnato incarico anche a geologi per comprendere quali eventuali pericoli possano celarsi nel sottosuolo.

A quattro anni da quell’11 febbraio 2012, il piazzale è ancora sigillato. Fasciato da un lungo percorso di recinzione. Nel frattempo, lo spiazzo viene scavalcato e utilizzato da ragazzini che giocano al pallone. E dai soliti ladri di metallo, che fanno incetta delle caditoie di ghisa che servono a far defluire le acque lungo il perimetro dell’area.
Lo scorso anno per i commercianti in attesa di novità, si intravede uno spiraglio. Il sindaco, Ippazio Stefàno, e l’assessore Gionatan Scasciamacchia, hanno avuto rassicurazioni che parte dell’area, quella evidentemente non interessata dalla voragine, possa essere restituita a pubblica utilità e agli operatori di merci varie del sabato.
Nel frattempo, gli ambulanti vengono invitati a ripiegare su soluzioni alternative. Per qualche sabato inattivi, più avanti allestiscono il mercato fra via Archimede e strade adiacenti, per essere successivamente trasferiti nel nuovo mercato ortofrutticolo di via Orsini.

L’ultima soluzione viene adottata per cause di forza maggiore. Le bonifiche ai Tamburi sono arrivate allo snodo. Una società ha vinto la gara d’appalto e il quartiere invoca il suo “risarcimento”. Tutto dovrebbe realizzarsi entro fine settembre, inizi di ottobre dello scorso anno. Oltre ai quattro anni, trascorrono anche i quattro mesi dalla presunta fine dei lavori. Gli operatori di merci varie sono ancora nel mercato di via Orsini, operai e tecnici addetti alle bonifiche proseguono nel loro presidio del quartiere Tamburi.
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