Puglia, parto cesareo da brividi: taglio sulla guancia della neonata

Puglia, parto cesareo da brividi: taglio sulla guancia della neonata
di Nazareno DINOI
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 22:13 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 12:12

Quando sarà in grado di capire e chiederà ai suoi genitori di quella sua piccola cicatrice sul volto, scoprirà che a fargliela sono stati i medici quando era ancora nella pancia della mamma e non aveva ancora emesso il primo vagito. Ed è proprio quello che è capitato a Carlotta, il nome è di fantasia, nata da parto cesareo all’ospedale Valle d’Itria di Martina Franca, in provincia di Taranto.

I fatti

L’episodio è accaduto agli inizi dello scorso agosto, ma la notizia si è diffusa oggi con la richiesta dei genitori di risarcimento danni e costituzione in mora dell’Asl di Taranto. Un tentativo di risoluzione bonaria dell’incidente a cui potrebbe seguire un lungo procedimento civile in tribunale. Il giorno della nascita, già di per sé impresso nei ricordi dei neo genitori, lo è diventato ancora di più per quello choccante ricordo del minuscolo volto di Carlotta con quel cerotto che lo copriva per metà. 
Un imperdonabile incidente di percorso, era stato spiegato a mamma e papà sconvolti da quella immagine che facevano fatica a comprendere. Il giorno prima la giovane coppia si era presentata piena di gioia al Valle d’Itria per l’appuntamento della vita. Era stato tutto programmato per il taglio cesareo che avrebbe dato alla luce la bimba che già nel pancione tutti chiamavano con il suo nome. Dopo gli esami di routine la futura mamma era entrata in sala operatoria per l’attesissimo momento. Carlotta voleva nascere in fretta e l’unico modo per farlo senza rischi era quello del taglio chirurgico. Un’operazione di basso livello di rischio come tanti altri fatti nel punto nascite di Martina, unico per tutto il versante orientale della provincia (oltre al centralissimo Santissima Annunziata di Taranto), preferito anche dalle gravide provenienti dai vicini comuni della provincia di Bari. 
Tutto sembrava andare per il meglio ma qualcuno ha fatto quello che non doveva quando la neonata era ancora avvolta nel sacco amniotico. Forse proprio nel tagliare la membrana, la mano che impugnava il bisturi o un altro arnese tagliente, ha bucato la delicata guancia della piccola. Qualche millimetro più su avrebbe colpito l’occhio. Il seguito è andato come doveva, il primo pianto, tutti i valori nella norma tranne quella minuscola ferita sanguinante sullo zigomo sinistro che i sanitari hanno accostato dei cerotti speciali chiamati «steri-strip» per evitare altre cicatrici dell’ago di sutura. Così, per tutto il periodo della breve degenza, la piccola è stata fotografata e ammirata dai parenti con quel vistoso cerotto che le copriva la guancia. Tornati a casa e medicata la ferita secondo le indicazioni dei medici dell’ospedale, i genitori hanno elaborato quanto accaduto alla loro bimba realizzando così che sarebbe cresciuta con quel marchio. Due mesi dopo, la decisione di affidarsi ad un legale per chiedere che qualcuno pagasse quell’errore. Ad occuparsene è stato l’avvocato Francesco Ferretti che prima di iniziare un tortuoso iter processuale ha cercato la strada dell’accordo aprendo comunque un contenzioso con la Asl per il risarcimento concordato dei danni. Nella lettera si richiama l’evento accaduto nella sala chirurgica dell’ospedale martinese dove «la puerpera si sottoponeva ad un intervento di taglio cesareo e durante l’esecuzione la nascitura subiva una lesione da taglio allo zigomo». Dall’ufficio rischio clinico della Asl non è ancora arrivata risposta.
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