Provincia: a Taranto finisce con un pareggio

Provincia: a Taranto finisce con un pareggio
di Michele MONTEMURRO
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Lunedì 16 Gennaio 2017, 14:02
Il presidente della Provincia Martino Tamburrano (Fi) continuerà a governare per effetto delle larghe intese, ma questa volta in Consiglio provinciale dovrà fare a meno del Pd. Sei consiglieri provinciali su dodici sono stati eletti nella lista che fa riferimento al capo dell’amministrazione provinciale, ciò significa che per avere una maggioranza in aula nessuno di questi, compreso il presidente, potrà assentarsi. “Alla Provincia per un progetto comune” è la lista che ieri ha eletto sei consiglieri: Gaetano Castiglia (consigliere comunale di Massafra, primo degli eletti), Dario Macripò (sindaco di Lizzano) e Michele Franzoso (consigliere comunale di Torricella) di Forza Italia e tre consiglieri comunali di Taranto di centrosinistra appartenenti alla maggioranza del sindaco Stefàno, Salvatore Brisci (eletto nell’Udc), Filippo Illiano (Realtà Italia) e Rosa Perelli (Area popolare).
La lista del presidente gode di un consigliere provinciale in più (l’ultimo resto) grazie ad un solo voto di scarto di un amministratore del comune più piccolo della provincia ai danni di Alternativa Jonica, la lista ispirata dai consiglieri regionali Liviano e Borraccino che ha eletto il consigliere comunale di Grottaglie Ciro Petrarulo.
Il Pd elegge tre consiglieri provinciali: il sindaco di Statte Franco Andrioli (primo degli eletti), il consigliere comunale di Laterza Sebastiano Stano e il presidente del Consiglio comunale di Taranto Piero Bitetti. Clamorosa la mancata riconferma del vicepresidente uscente, il capogruppo consiliare del Pd al Comune di Taranto Gianni Azzaro, che con molta probabilità paga un leggero deterioramento dei rapporti col deputato Michele Pelillo.
L’exploit lo fanno i Conservatori e riformisti di Raffaele Fitto per l’elezione di ben due consiglieri: Walter Rochira (consigliere comunale di Castellaneta, primo degli eletti) e Roberto Puglia (consigliere comunale di Manduria). I CoR a Taranto città aumentano il proprio consenso ottenendo due voti in più, oltre a quello dell’unico consigliere comunale Tony Cannone (per la cronaca, primo dei non eletti).
Nel 2014, quando è stato votato anche l’attuale presidente della Provincia, sono stati eletti 6 consiglieri per la lista di Forza Italia, 4 per il Pd e 2 per la lista “Centrosinistra”.
Ieri a recarsi alle urne dalle 8 alle 20 alla Provincia sono stati 399 elettori su 439, per una media del 90,9%, di poco inferiore al 96,40% dell’unico precedente del 28 settembre 2014. Due anni e mezzo fa circa hanno votato in 457 su 474 aventi diritto. In questa tornata elettorale, però, per scelta hanno dichiarato di non recarsi alle urne gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che governano solo a Ginosa con poco più di una decina di consiglieri comunali.
I consiglieri provinciali sono stati eletti col voto ponderato, ciò infatti ha determinato un po’ di ritardo nello spoglio avvenuto ieri dopo le 20, perché ad ogni preferenza è corrisposta una scheda di colore diverso e con un peso specifico differente: i voti degli amministratori dei comuni più grandi hanno avuto più “peso” rispetto a quelli dati dagli amministratori dei comuni più piccoli. Ad essere avvantaggiati sono stati i consiglieri comunali di Taranto, considerato che il voto degli amministratori del capoluogo è stato quello più influente in assoluto. Gli unici consiglieri comunali che non hanno potuto votare sono stati quelli di Martina Franca e Palagiano perché entrambe le amministrazioni sono state commissariate prima della scorsa estate.
I consiglieri provinciali eletti in questa tornata (che non godranno di indennità, salvo eventuali rimborsi spesa) per rimanere sugli scranni di Palazzo del Governo non devono decadere dai rispettivi incarichi di sindaci o consiglieri comunali. Appena decadranno da amministratori locali, in Consiglio provinciale il loro posto sarà preso dal primo dei non eletti nella rispettiva lista.
Solo oggi saranno confermati ufficialmente i dati e la ripartizione dei seggi.
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