Ok alla riforma portuale: Taranto Authority da sola

Ok alla riforma portuale: Taranto Authority da sola
di Alessio PIGNATELLI
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Venerdì 29 Luglio 2016, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 19:54
Da 24 a 15. Oltre ai numeri, alcuni concetti: semplificazione, meno burocrazia, più competitività. La riforma delle Autorità Portuali, da ieri Autorità di Sistema poruali, è stata definitivamente varata. Dopo mesi di polemiche e indiscrezioni arriva un provvedimento che cambia le carte in regola immobili dal 1994. Oltre venti anni di immobilismo che hanno creato i presupposti per il sorpasso di altre realtà internazionali rispetto ai nostri porti. Il via libera del Consiglio dei Ministri di ieri sera permette di avviare i tavoli di confronto tra le Regioni e Delrio per le nomine dei presidenti delle nuove Autorità di sistema. A Taranto è nettamente in pole position la riconferma di Sergio Prete. Per la Puglia come ampiamente risaputo ci saranno due Autorità di Sistema. Una a Taranto e l’altra a Bari: per quanto riguarda gli accorpamenti occorre aspettare ancora. Inizialmente si era ipotizzato il versante adriatico con Bari e Taranto unico centro di comando ma il pressing brindisino per il capoluogo jonico è insistente.
 
Soddisfazioni in ambito politico, in primis con il fautore di questo quadro: Graziano Delrio. Con l'approvazione del decreto legislativo sui porti arriva una «semplificazione molto rilevante» attraverso l'introduzione di uno sportello unico dei controlli, che «raduna tutti i provvedimenti amministrativi e li semplifica». Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, commentando il decreto legislativo che fa parte della riforma Madia, ha osservato che il provvedimento punta a introdurre «più semplicità per le imprese e più possibilità per i nostri porti di diventare un motore di sviluppo».
Anche da parte sindacale c’è soddisfazione. «Bene il provvedimento di riforma della governance portuale licenziato dal Consiglio dei Ministri». hanno dichiarato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti spiegando che «contenendo anche aspetti importanti per le organizzazioni sindacali quali la partecipazione attiva ai meccanismi decisionali, contiene strumenti in grado di allinearci ai paesi più avanzati sostenendo le azioni di sviluppo, crescita e competitività necessari al rilancio del sistema portuale italiano». Secondo le tre organizzazioni sindacali dei trasporti «evitare ulteriori e dannose sfilacciature nel nostro sistema trasportistico nazionale è l'obiettivo primario da raggiungere e la riforma in ottica di sistema potrebbe avere tali potenzialità. Adesso come primo atto, il Ministro Delrio dovrà nominare i 15 presidenti delle nuove Autorità di Sistema Portuale facendo uscire dalle secche la portualità italiana che da troppi anni ha continuato ad arenarsi in commissariamenti che sono stati un danno per diversi scali, facendoci perdere in competitività».
«Dopo la governance - hanno proseguito Filt, Fit e Uilt - è necessario continuare sulla via tracciata dal Piano Strategico Nazionale Porti e Logistica adottato dal Governo. Adesso è urgente proseguire il confronto sul lavoro portuale per rilanciare specialità, specificità e professionalità, caratteristiche su cui si fondano l'efficienza e la competitività dei nostri scali con uno sguardo particolare alla sicurezza».
Infine i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno concluso: «In questo senso il tavolo di confronto con le parti sociali al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti si dovrà formalmente avviare per definire eventuali modifiche agli attuali assetti, anche in relazione all'evoluzione del lavoro portuale, e considerata la necessaria qualificazione e specializzazione dei lavoratori, anche sotto il profilo dell'accesso alle previsioni di legge in materia di lavori usuranti».
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