Neve e ghiaccio, è emergenza
Ginosa chiede aiuto all’esercito

Neve e ghiaccio, è emergenza Ginosa chiede aiuto all’esercito
di Nicola NATALE
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Domenica 8 Gennaio 2017, 07:05 - Ultimo aggiornamento: 11:34

Pochissimi ricordano una nevicata tanto copiosa. Ginosa e Laterza, agli estremi lembi occidentali della provincia di Taranto, completamente sommerse dalla neve. Circa 38 mila persone (23 mila tra Ginosa e Marina di Ginosa, 15mila a Laterza) avvisate per tempo dalle previsioni fornite con tutti i media, ma sostanzialmente impreparate a convivere con precipitazioni nevose così intense.
In alcuni punti la neve sfiora il metro e mezzo, la gran parte delle strade, urbane ed extraurbane, è impraticabile. All’inizio la gioia per la Befana imbiancata, poi lo stupore per i paesaggi coperti da un bianco immacolato, le foto che tuttora affollano le bacheche dei social network, infine le difficoltà della viabilità man mano crescenti e i primi disservizi. Ieri, dopo una nevicata che ha alternato vere e proprie bufere a momenti di relativa stasi degli elementi, l’emergere delle difficoltà, segnalato e confermato dai siti ufficiali dei due Comuni. Con la viva raccomandazione a non mettersi in circolazione, se non per motivi di stretta necessità, seguita dalla chiusura delle scuole a Ginosa e Marina di Ginosa di ogni ordine e grado prevista per lunedì 9 gennaio, come a Massafra e praticamente in tutti i Comuni del versante occidentale. A Crispiano chiusura anche per martedì 10.

 

 
Nel frattempo sono stati i trattori ad aprire i primi varchi e spargere il primo sale sulle arterie urbane principali mentre di tanto in tanto le sirene mostravano a tutti che, almeno i primi soccorsi, erano attivi. La neve ha fatto la sua comparsa anche a Marina di Ginosa, evento raro. Nella località balneare, dopo le foto delle barche e della spiaggia coperte dalla neve, sono emersi i disagi, sicuramente minori rispetto a Ginosa, 240 metri sul livello del mare e Laterza 362 metri. In tutte e due le cittadine sono stati istituiti i centri operativi comunali per la gestione delle emergenze, ma entrambi hanno dovuto chiedere lo stato di calamità. A Ginosa il Comune si è spinto anche più in là ed ha richiesto l’intervento dell’Esercito la cui logistica è stata ritenuta “adeguata per fronteggiare l’emergenza in corso”. Le amministrazioni e le strutture comunali hanno lavorato a tempo pieno per risolvere le criticità smentendo anche l’interruzione delle forniture idriche limitate a qualche caso di condutture private troppo esposte alle temperature. Temperature che nel pomeriggio di sabato erano intorno ai 3 gradi sotto lo zero. Nel frattempo, emergenza nell’emergenza, i due canili di Ginosa e Laterza si sono trovati nell’impossibilità di essere raggiunti con l’allarme lanciato dai responsabili degli stessi. I volontari di Ginosa hanno poi lanciato una raccolta fondi per l’acquisto di mangime e la richiesta di ospitare nelle proprie case qualche cane. Senza dimenticare la richiesta di aiuto per spalare la neve e consentire così di raggiungere ogni angolo del rifugio, dove è stato rinvenuto un cane non sopravvissuto. I sindaci, Vito Parisi per Ginosa e Gianfranco Lopane per Laterza, hanno coordinato gli interventi, invitando a non diffondere informazioni non verificate. In particolare l’amministrazione di Ginosa ha fatto sapere “che sono in campo tutti i mezzi e gli uomini disponibili per portare soccorso a chi ha necessità immediata di farmaci o viveri”. Ma chiarisce l’assessore all’ambiente Leonardo Matera di Laterza «è in atto una chiara emergenza non preventivabile in queste dimensioni». Le difficoltà sono aumentate nella serata di venerdì con il bus bloccato sulla statale 7. A bordo 25 turisti taiwanesi che hanno trascorso la notte in pullman prima di essere riportati in sicurezza ieri mattina dall’intervento delle squadre di Anas, Protezione Civile, Vigili del Fuoco e Autostrade per l’Italia.
Nel frattempo emergenze di ogni tipo si sono accumulate nei due Comuni, dagli alberi caduti alla impraticabilità di alcune zone, allo spostamento di auto in panne. Al momento la statale 7 e la ex statale 580 restano impercorribili e questo rappresenta la maggior criticità per le due cittadine.

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