«Valutare la possibilità di sciogliere il consiglio». Il Movimento 5 Stelle prende posizione contro la società “Avvenire”

«Valutare la possibilità di sciogliere il consiglio». Il Movimento 5 Stelle prende posizione contro la società “Avvenire”
di Angelo Nasuto
2 Minuti di Lettura
Lunedì 23 Novembre 2015, 12:28
Una ventata di legalità e di trasparenza. Sabato sera a Massafra si è tenuta l’iniziativa “No Mafia Day”, organizzata dal Meet up massafrese del Movimento 5 Stelle. In una piazza gremita, si è parlato dell’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Cosimo Petraroli, il quale ha richiesto agli organi competenti di indagare sulla società “Avvenire”, titolare del servizio di raccolta differenziata, e sulla possibilità di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. La ditta ha subito un provvedimento restrittivo (affidata a commissari) a causa di un appalto sospetto, vinto nel comune di Scalea, in Calabria. Sono intervenuti alcuni parlamentari e molti consiglieri regionali del Movimento pentastellato: tra loro il senatore Maurizio Buccarella e i consiglieri Antonella Laricchia, Marco Galante, Cristian Casili.



«Abbiamo invitato – ha affermato Galante – il prefetto di Taranto ad analizzare la possibilità di un’eventuale scioglimento a causa della interditiva antimafia emanata da Bari nello scorso agosto, per infiltrazione mafiosa della società Avvenire, che gestisce la raccolta differenziata, in base agli articoli presenti nel Testo Unico degli Enti comunali, che permette di sciogliere i consigli comunali che abbiano avuto queste collaborazioni con questi soggetti. Noi chiediamo al prefetto di tutelare la cittadinanza, che in presenza di questi fatti non è più sicura».



Molti credono che la mafia sia solo quella che sta in Sicilia. Invece no, la mafia è ben altro, è soprattutto corruzione, corruzione negli enti locali, negli enti economici e nella sanità. Ciò che ha sottolineato l’esponente grillino ginosino è la costante presenza di pressioni e la mancanza di trasparenza. «Noi attendiamo una risposta dal prefetto – ha concluso – ma chiediamo ai cittadini di Massafra di saper distinguere chi, come noi, impone la trasparenza della politica. Questo significa che chi si propone negli organi politici e amministrativi non può essere né indagato, né pregiudicato. Ma come sappiamo, tutto ciò non accade a Massafra. Il richiamo alla cittadinanza è di essere più attenta nel futuro, visto che ci avviciniamo alla elezioni amministrative».



Un’intransigenza espressa anche dal senatore Buccarella, che ha evidenziato come in Parlamento, laddove c’è il Movimento 5Stelle, la voce della legalità è in prima linea. «Lo stesso – ha aggiunto il senatore – dicasi per una gestione corretta dei rifiuti. Sono tanti i rischi quando queste gestioni sono regolate da società che subiscono interditive antimafia. Bisogna rompere le vecchie catene, che vedono molto spesso il potere politico, o parte di questo, collegato, vicino o addirittura complice della parte peggiore della nostra società. Su questo dobbiamo puntare un faro e incidere».



E a proposito di gestione dei rifiuti, una questione su cui Massafra è coinvolta da anni (raddoppio dell’inceneritore), Antonella Laricchia, consigliera regionale e candidata presidente alla scorse elezioni, ha insistito su un’evidenza scientifica, ancora nota a pochi: «È malsano gestire i rifiuti bruciandoli, perché così facendo finiamo per respirarli. Bisogna adottare la strategia Rifiuti Zero, immaginando un futuro migliore in cui è garantito il lavoro e la salute per tutti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA