Rifiuti, dal Tar il no al ricorso di Tradeco

Rifiuti, dal Tar il no al ricorso di Tradeco
di Michele LILLO
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Venerdì 23 Settembre 2016, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 16:02
Continua a comporsi, e a divenire sotto certi aspetti più chiaro, il complesso puzzle legato all’appalto rifiuti per l’Aro 2 Taranto, di cui Martina Franca è capofila.
La gara, partita ufficialmente il 6 marzo del 2015, si è di fatto conclusa il 6 maggio scorso con l’assegnazione definitiva dell’appalto al rti Monteco-Ciclat-Ciro Menotti ma, come sempre capita in questo genere di gare, il percorso verso la firma del contratto (che l’ufficio sta approntando) continua ad essere lastricato di ricorsi al Tar di Lecce e al Consiglio di Stato. Rigettati i ricorsi di Sieco, Teknoservice e Sangalli (con quest’ultima attualmente al Consiglio di Stato) mancava il tassello della Tradeco che subito dopo l’assegnazione a Monteco aveva proposto ricorso al Tar, poi trattenuto in decisione nell’udienza del 22 giugno scorso per espressa volontà del ricorrente e dichiarato improcedibile.

L’esigenza da parte della Tradeco era quella di integrare lo stesso ricorso con motivazioni aggiuntive utili a richiedere l’annullamento di tutta la procedura di gara ma anche dei documenti sulla regolarità contributiva emessi da Inps e Inail, documenti apparsi in parte irregolari alla commissione di gara a tal punto da escludere l’azienda di Altamura dalla corsa all’appalto settennale per sei città da quasi 100 milioni di euro. Anche l’istanza presentata in seguito, con accorpati altri profili di doglianza, è stata rigettata dal Tar salentino dopo la richiesta di anticipazione presentata dal ricorrente il 14 settembre scorso. Con ordinanza emessa martedì scorso, infatti, il Tribunale ha sottolineato come l’istanza, non notificata ad Inps e Inail, si basava su un presupposto di legge differente, ovvero sul mancato preavviso di Durc negativo da parte degli uffici comunali che viene attualmente trattato sotto il profilo innovativo della omessa compensazione da parte degli enti previdenziali dei crediti della società ricorrente.

Il presupposto citato nel ricorso introduttivo, invece, si basava sull’omesso invito alla regolarizzazione del documento con assegnazione di un termine per consentire in seguito il pagamento dei contributi, cosa che attualmente non accade in quanto il committente (in questo caso il comune di Martina Franca) provvede al versamento diretto di stipendi e contributi in caso di mancato rispetto delle tempistiche da parte della ditta. Un respingimento, quindi, dell’istanza basato sul tardivo rispetto dei termini di presentazione (ovvero 30 giorni dalla ricezione delle comunicazioni da parte dell’Ambito) che lascia comunque aperta la discussione nel merito della situazione contributiva tirata in ballo dallo stesso Ufficio Ambiente comunale all’atto del controllo del Durc negativo del 27 aprile 2015 che, di fatto, ha aperto la contesa e spinto a controlli più approfonditi in fase precedente all’assegnazione provvisoria dell’appalto.
Con tutta probabilità la Tradeco ricorrerà anche al Consiglio di Stato, così come accaduto anche per AVR-Sangalli-Teorema, ma intanto non cambia la volontà ferrea dell’Ufficio di Aro di predisporre il nuovo contratto con Monteco che eviterebbe ulteriori proroghe di un servizio il cui contratto è ormai scaduto da oltre un decennio.
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