Musulmani e cattolici in chiesa: Taranto e Martina, “lezione” di pace

Musulmani e cattolici in chiesa: Taranto e Martina, “lezione” di pace
di Michele LILLO
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Domenica 31 Luglio 2016, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 09:54
Un ponte verso i musulmani. Ieri sera, nella chiesa del Carmine a Taranto, l’imam Hassen Chiha, con una rappresentanza della sua comunità, ha partecipato alla messa in segno di vicinanza ai cattolici dopo i fatti di Rouen. «Un messaggio di pace e fraternità», ha sottolineato il parroco don Marco Gerardo.

Iniziativa analoga a Martina. Un lungo momento di preghiera e condivisione, segnato da rispetto e amicizia: non è stata una normale cerimonia eucaristica quella officiata da don Franco Semeraro ieri sera alle 19 presso la Basilica ma l`unione tra due diverse culture accomunate da uno spirito di servizio e da una sintonia di intenti che già da anni segna l’impegno di volontari e richiedenti asilo del progetto Sprar di Martina Franca. Un profondo momento di preghiera e unione palesatosi al momento dello scambio del gesto di pace quando don Franco ha lasciato momentaneamente l`altare per abbracciare singolarmente il gruppo di stranieri musulmani che ha assistito alla celebrazione con i cattolici nel ricordo di padre Jacques Hamel, l’anziano prelato sgozzato il 26 luglio scorso nella chiesa di Saint Etienne du Rouvray, vicino Rouen in Francia.

Un episodio che non ha lasciato indifferente neppure la comunità musulmana dei richiedenti asilo ormai stabilmente stanziata proprio nel centro storico di Martina Franca, che ha sottolineato la propria condanna al terrorismo, precisando come sia irrispettoso associare la parola “islamico” a una «matrice che rigurgita odio». Una condivisione che è stata rivendicata durante l`omelia dallo stesso don Franco Semeraro, che ha anche ricordato le non poche critiche piovute in seguito alla sua partecipazione al Ramadan assieme agli stessi richiedenti asilo sul sagrato della Basilica cittadina, critiche arrivate soprattutto via social network in seguito alla pubblicazione di un video che ritraeva gli ospiti dello Sprar in preghiera: «Ringrazio di cuore i membri delle associazioni presenti e tutti gli amici musulmani che ancora una volta si uniscono a noi in un momento di condivisione importante. Sono stato criticato - sottolinea il parroco della Basilica martiniana - anche aspramente per aver partecipato al Ramadan ma rivendico questa mia scelta sottolineando la volontà dello stesso Papa Francesco di aprirsi alla condivisione perché solo così si può coltivare la pace e l’unione tra i popoli e le confessioni. Rivendico la ricerca del dialogo non solo con la comunità musulmana ma con tutte le altre religioni, tra aspetti differenti ma uniti nella volontà di ricercare collaborazione e solidarietà».

Parole che si innestano perfettamente nella presa di posizione dei numerosi musulmani presenti, che attraverso una nota hanno sottolineato come nessuna delle tre religioni monoteiste predichi l’uccisione dell`altro ma come questa barbarie diffusa sia un attacco generalizzato ai popoli più che alle confessioni, mirata a distruggere il vivere civile nel segno di attacchi terroristici che hanno ormai interessato ben tre continenti dall’inizio dell’anno. L`abbraccio reale e simbolico tra cristiani e musulmani in Basilica è arrivato durante una cerimonia sobria e tradizionale, alla presenza di cittadini e forze dell’ordine, uniti nel ricordare tutti i sacerdoti che hanno scelto di predicare l`amore verso il prossimo come propria missione.















 
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